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Elezioni – Le prime proiezioni escludono il centrodestra da alcuni dei principali ballottaggi.

Le urne sono chiuse, i cittadini si sono espressi. E nel giro di poche ore si dovrebbe conoscere il loro verdetto. Secondo le prime proiezioni su dati reali dell'istituto Piepoli e diffuse dalla Rai, a Palermo, la più grossa delle città chiamate al voto, sarebbe nettamente in testa il dipietrista Leoluca Orlando con il 42,6% davanti al candidato «ufficiale» del centrosinistra Fabrizio Ferrandelli, attorno al 16,4%. Il portacolori del centrodestra, Massimo Costa, sarebbe terzo con il 14%.

Si profilerebbe dunque una sfida al ballottaggio tra due candidati provenienti dalla medesima area politica (alle primarie Orlando aveva sostenuto Rita Borsellino, avversaria di Ferrandelli, quando ancora si parlava di un candidato unico). Il dato si riferisce però solo al 3 per cento del totale dei seggi. Sempre stando alle proiezioni Piepoli/Rai, a Verona il sindaco leghista uscente Flavio Tosi potrebbe vincere al primo turno, accreditato al momento del 54,7%, nettamente avanti rispetto al candidato del centrosinistra Michele Bertucco, dato è al 23,6%. Significative anche le proiezioni relative a Parma e Genova, dove in vantaggio ci sono i candidati del centrosinistra, rispettivamente Vincenzo Bernazzoli (33,9%) e Marco Doria (al 44,22%), ma alle loro spalle si piazzano i candidati del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: Federico Pizzarotti, con il 22,7%, nella città emiliana e Enrico Musso, con il 14,7%, nel capoluogo ligure. I primi dati politici evidenziano dunque l'avanzata dei movimenti più vicini alla cosiddetta «antipolitica» e una pesante flessione del centrodestra, escluso da alcuni dei principali ballottaggi.

Il peso del voto - Il verdetto, si diceva. Su chi dovrà amministrare i rispettivi comuni e le loro città. Ma, anche, sulla politica nel suo complesso, in epoca di governo tecnico, con maggioranze e opposizioni cambiate in corso d'opera, con i partiti alle prese con la questione morale e con una Lega Nord, che delle elezioni amministrative ha sempre fatto il proprio cavallo di battaglia, trovatasi ad affrontare questa tornata di voto con il fardello dello scandalo che ha travolto parte del proprio vertice. Sono andati ai seggi circa nove milioni e mezzo di elettori, una parte non trascurabile dell'intero corpo elettorale. E malgrado molti leader politici nei giorni scorsi abbiano messo le mani avanti cercando di minimizzare la portata di questo voto, derubricando la chiamata ai seggi come una semplice tornata amministrativa, è del tutto evidente che il responso delle urne potrà avere un peso nella definizione dei prossimi scenari. La nascita del nuovo partito di centrodestra destinato a superare l'esperienza del Pdl, le possibili alleanze nel campo del centrosinistra, il ruolo dei partiti antipolitici e delle liste civiche: tutti temi che emergeranno con forza a partire da martedì mattina, a scenario delle amministrative ormai cristallizzato.

Le sfide principali - Tra le sfide principali quelle delle città di Genova, Verona, Palermo, L'Aquila. Interessante anche il caso di Monza, terza città della Lombardia, dove Lega e Pdl non hanno raggiunto un'intesa, malgrado le pressioni di Berlusconi, e hanno affrontato divisi i loro ex comuni elettori. Complessivamente sono 28 i comuni capoluogo di Provincia chiamati al rinnovo del sindaco e del consiglio comunale.

Oltre a quelli già citati, ci sono Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Belluno, Gorizia, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, Isernia, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani, Catanzaro, Agrigento, Trapani.
Giallo schede a palermo - A Palermo la chiusura dei seggi è stata subito accompagnata da un piccolo giallo: «Nella sezione elettorale 266 a Palermo è stata consegnata ad una signora una scheda elettorale già compilata con su scritto il nome di un candidato del Pdl e da un primo conteggio sembrerebbero mancare 25 schede grigie e 5 rosa» denuncia una nota dei giovani di Futuro e Libertà.

L'affluenza - Si attende ora il dato definitivo dell'affluenza. Nella giornata di domenica aveva votato solo il 48,98% degli aventi diritto. I primi dati sull'affluenza definitiva, diffusi dal Viminale, indicano una percentuale di votanti al 67,49%. Il dato è calcolato su 518 Comuni su 768 delle Regioni a statuto ordinario.

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