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Referendum: Cappellacci, finalmente la parola ai cittadini sardi

“Finalmente la parolapassa ai cittadini sardi e il confronto ritorna sul piano della dialetticademocratica e non dei cavilli”.  Così il presidente Cappellacci commentail rigetto del ricorso presentato dall’Unione delle Province Sarde. “E’stato scongiurato– ha aggiunto il presidente- quello che sarebbe stato un vero e propriosgambetto alla democrazia e un tentativo estremo di eludere la volontàpopolare. Ora le decisioni da prendere sui quesiti referendari potranno esseredeterminate dai cittadini con il proprio voto.

Ciascuno di noi ha il dovere di adoperarsi affinché possaessere raggiunto il quorum e la Sardegna possa disegnare il propriofuturo con scelte proprie, assunte in via autonoma e responsabile. E’un’occasione per affrontare questioni riguardo alle quali vi è una diffusa esempre più crescente sensibilità nella nostra società, per anticipare ildibattito nazionale e progettare un nuovo modello di amministrazione delterritorio che non sia una abito cucito su misura indosso a chi protempore riveste un ruolo di rappresentanza, ma sia invece più efficiente,adeguato alle esigenze dei cittadini e idoneo a restituire un ruolo centrale alprimo punto di riferimento democratico: i Comuni.

Auspico che la politica, oggi più che mai bisognosa diuna nuova legittimazione morale, sia protagonista di questo processo dicambiamento – ha aggiunto il presidente della Regione- e non resti a guardare dalle finestre del cosiddetto palazzo. Rinnovo l’appello allapartecipazione al voto, che rivolgo in particolare a quei giovani che per laprima volta potranno esprimere la propria volontà. Spesso si invoca ilcambiamento, il rinnovamento. Se realmente si desidera avviare un processo diquesto tipo, allora bisogna concorrere a determinarlo con la nostra condottaindividuale e collettiva. Con i referendum – ha concluso il presidente- ilcambiamento non dipende da fattori o soggetti esterni alla nostra isola, maparte da noi, da ciascuno di noi”. Com

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