Una leggina, un solo articolo, per impegnare, entro trentagiorni, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionaledell’Agricoltura, previo parere della competente Commissione consiliare, adindividuare con propria deliberazione, i territori agricoli ricadenti in areemontane, di collina o svantaggiate.
Tutto questo per impedire l’introduzione dell’IMU sugliimmobili destinati all’attività agricola e agro-pastorale, una richiesta disoccorso che arriva alta e forte dal mondo delle campagne, preoccupato per lacrisi che attanaglia il settore primario della produzione agricola edell’allevamento.
Sisinnio Piras, consigliere regionale del PdL, che lo scorsomese di dicembre aveva presentato una interrogazione sulla tassazione IMU pergli immobili necessari per lo svolgimento dell’attività agricola, esprime lapiena soddisfazione per questo passo importante, sottoscritto da tutti icomponenti la Commissione Agricoltura del Consiglio regionale e oggi approvatodall’Assemblea.
«Il nostro statuto stabilisce che la Regione ha competenzalegislativa primaria in materia di agricoltura – dichiara Sisinnio Piras -mentre la Corte Costituzionale, riferendosi alla Regione Autonoma FriuliVenezia Giulia e alla province di Trento e Bolzano ha stabilito l’incostituzionalitàdell’articolo della Legge n. 984/77 con la quale si attribuisce al comitatointerministeriale per la politica agricola e alimentare il compito diindividuare le aree montane sull’intero territorio nazionale».
«Pertanto – conclude il consigliere regionale – abbiamooperato una comparazione sulle disposizioni contenute nei rispettivi statutispeciali e abbiamo verificato che sono assimilabili. Per questo, abbiamoritenuto di poter procedere, sulla base delle nostre competenze legislative, adisciplinare la procedura per individuare i territori agricoli ubicati in zonemontane o di collina, insiti nella nostra regione».Com
