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Monti: “Alla fine deciderà il Parlamento”

Più che allaricerca di un accordo su un documento di tipo contrattuale, Mario Monti impostala riunione con le parti sociali con l'obiettivo di verbalizzare le varieposizioni al tavolo, sia in accordo che in disaccordo, su cui poi basare lacostruzione del testo che il governo porterà all'esame del Parlamento,"interlocutore principale" dell'esecutivo. E' quanto riferisconofonti sindacali presenti al tavolo.

"L'obiettivodi questa riunione, che spero sia conclusiva - avrebbe detto Monti secondoquanto riferiscono le fonti - sarà la verbalizzazione delle varie posizioni diaccordo e di disaccordo, più che pensare a un documento contrattuale. Unverbale che costituirà la base di proposta che il governo successivamentepresenterà al Parlamento che rimane l'interlocutore principale delgoverno".

"Diamo ungiudizio positivo sulle linee guida della riforma": così il leader dellaCisl, Raffaele Bonanni, al tavolo sul lavoro. "Possiamo lavorareintensamente fino a fine settimana per migliorare la riforma", aggiunge.

Sull'articolo 18"apprezziamo la direzione del governo per una mediazione" fondata sulsistema dei nuovi ammortizzatori sociali per proteggere i lavoratori che esconodal mercato. Così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni.

"Per dareun giudizio positivo sulla riforma del mercato del lavoro servonomodifiche". Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti,al tavolo della trattativa a Palazzo Chigi. 

"Vincolistringenti ed efficaci" saranno posti "sui contratti intermittenti esu quelli a progetto". Lo ha detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero,alle parti sociali. Sulle partite Iva è prevista "l'introduzione dicriteri di lavoro subordinato dopo sei mesi se la prestazione di lavoro èpresso un committente".

Sull'articolo 18il governo propone di lasciare il reintegro per i soli licenziamentidiscriminatori mentre per i disciplinari ci sarà l'indennizzo o il reintegro;per gli economici solo l'indennizzo. Lo ha detto il ministro Elsa Fornero,secondo quanto riferito al tavolo sul lavoro.

Il reintegro nelposto di lavoro sarà possibile nei casi di licenziamento disciplinareconsiderato illegittimo dal giudice "nei casi gravi". L'indennità saràal massimo di 27 mesi tenendo conto dell'anzianità ha detto ancora il ministroFornero, secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione.

Per ilicenziamenti dovuti a motivi economici la norma prevede solo un risarcimentoeconomico che va da un minimo di 15 mensilità ad un massimo di 27 mensilitàdell'ultima retribuzione. Lo ha detto, secondo quanto riferito, il ministro delLavoro, Elsa Fornero, al tavolo in corso a Palazzo Chigi.

Il Governo puntaa rafforzare il contratto di apprendistato come contratto principale diingresso nel mercato del lavoro. Fornero ha detto che bisogna investire nellaformazione e non usare l'apprendistato come flessibilità. Il contratto a tempoindeterminato deve essere quello che "domina" sugli altri per ragionidi produttività e di legame tra lavoratore e impresa.

Si lavora pertrovare un'intesa in extremis sulla riforma del mercato lavoro, ma a questopunto sembrano poche le speranze di farcela. Una nuova girandola di
incontri già dalle prime ore della mattinata non e' servita ad arrivareall'appuntamento di oggi pomeriggio a palazzo Chigi con un accordo di massima.

E da partesindacale, trapela un certo pessimismo. "Nonostante gli sforzi unitari percostruire una mediazione con il governo, l'esecutivo ha solo manifestato l'intenzionedi manomissione dell'art.18. E’ più che fondato il timore che in realtàl'obiettivo del governo non sia un accordo positivo per il lavoro ma ilicenziamenti facili": è questa l'indicazione che trapela dalla segreteriadella Cgil, in vista del tavolo che si terrà tra poco a Palazzo Chigi.

Da parte degliimprenditori, il presidente di Rete Imprese Italia Marco Venturi è inveceottimista avendo annunciato di esser "più vicini" a un accordorispetto a prima. Sia come sia, tra poco la trattativa avrà la sua tappapolitica più
importante con l'incontro tra le parti sociali e il premier Mario Monti chevorrebbe arrivare ad un accordo prima della sua missione in Estremo Oriente.Anche il Ministro Fornero e' determinata e ha già annunciato più volte chepresenterà comunque la riforma in Parlamento, e cioè anche se non si dovesseraggiungere un'intesa. Un'ipotesi, ha sottolineato il Capo dello Stato GiorgioNapolitano, che sarebbe però "grave". Nello specifico, il 'nodo' piùimportante da sciogliere resta l'articolo 18: i sindacati sono compatti nelritenere il reintegro l'unica opzione davanti ad un licenziamento discriminatorio.Più complessa invece la partita sui licenziamenti disciplinari, sui quali isindacati appaiono divisi. E spunta un'ipotesi di compromesso: in queste ore,si sta infatti ragionando a una soluzione per quanto riguarda l'articolo 18 ein particolare i licenziamenti disciplinari.

L'Agi apprendeche l'ipotesi su cui si sta discutendo riguarda la possibilità di un indennizzodi 32 mensilità che varrebbe in caso dei licenziamenti disciplinari.Quest'ipotesi scatterebbe nel caso in cui il giudice scelga l'opzionedell'indennizzo e non del reintegro. Più in generale si lavora a una propostadi mediazione per cui si dovrebbero circoscrivere in modo chiaro le causali deilicenziamenti disciplinari. Si dovrebbero dunque specificare le motivazioni inbase a cui l'azienda può giustificare il licenziamento disciplinare di unlavoratore: in questo caso il giudice potrebbe reintegrare o in casi meno graviindennizzare il lavoratore facendo riferimento alle norme sancite nei contratticollettivi.

Spuntaun'ipotesi di compromesso per sciogliere uno dei nodi più complessi della'partita' sulla riforma del mercato del lavoro: in queste ore, si sta infattiragionando a una soluzione per quanto riguarda l'articolo 18 e in particolare ilicenziamenti disciplinari. L'Agi apprende che l'ipotesi su cui si stadiscutendo riguarda la possibilità di un indennizzo di 32 mensilità chevarrebbe in caso dei licenziamenti disciplinari. Quest'ipotesi scatterebbe nelcaso in cui il giudice scelga l'opzione dell'indennizzo e non del reintegro.

"Nonostantegli sforzi unitari per costruire una mediazione con il governo, l'esecutivo -emerge dalla riunione della segreteria della Cgil a poco più di un'ora dalnuovo round a Palazzo Chigi - ha solo manifestato l'intenzione di manomissionedell'articolo 18. E' più che fondato il timore che in realtà l'obiettivo delgoverno non sia un accordo positivo per il lavoro ma i licenziamentifacili".

La segreteriadel sindacato e' riunita da prima di pranzo nella sede della Cgil in Corsod'Italia. La leader della Cgil Susanna Camusso l'ha riunita subito dopol'incontro di questa mattina nella sede del governo e in vista del nuovoappuntamento di oggi pomeriggio.

Dal governo siconferma la volontà di arrivare ad un'intesa che sia "la più ampiapossibile". Che il dialogo c'è ma deve prevalere l'interesse"generale" e "non di parte". I margini di mediazione -riferiscono gli stessi ambienti - sono molto stretti. In particolaresull'articolo 18 la linea del governo e' nota e non cambierà di molto.

Dopo la riunionenotturna al ministero del Lavoro con il ministro Elsa Fornero ed i sindacati,stamattina il governo con il premier Mario Monti ha incontrato informalmente leorganizzazioni sindacali e datoriali, con i rispettivi leader, insieme aiministri Fornero, Passera (Sviluppo economico) e Grilli (Economia). Primainsieme, poi in due tavoli separati. 

In contemporaneasi è tenuto un tavolo tecnico al ministero di Via Veneto su contratti eammortizzatori sociali. Il negoziato sta per entrare nella fase conclusiva. Ilnodo da sciogliere resta l'articolo 18. Il governo - riferiscono alcune fonti -non si sarebbe "mosso di un millimetro" dalla sua linea.

I sindacatiguardano all'unità ma le posizioni, alla prova dei fatti, restano tutte daverificare. 

Sull'altrofronte, le piccole imprese dicono di essere "più vicini, non alla fine mapiù vicini" ad un accordo, come afferma il presidente di Rete ImpreseItalia, Marco Venturi, lasciando Palazzo Chigi dopo gli incontri informali.

Confindustria hasempre sostenuto un intervento sostanziale sull'articolo 18 che lasci ilreintegro solo per i licenziamenti discriminatori e fissi l'indennizzo pertutti gli altri.

Ma dal tavolotecnico "non ci sono state risposte positive" anche se su alcunipunti importanti si sta lavorando, riferisce il direttore generale diConfindustria, Giampaolo Galli.

Prima di loro(insieme a Confindustria ed Abi) avevano lasciato Palazzo Chigi i segretarigenerali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, LuigiAngeletti, andati via in auto, e Giovanni Centrella.

"Sonogiornate intense, stiamo lavorando per l'accordo": così il viceministrodel Lavoro Michel Martone risponde ai giornalisti sull'andamento del confrontosulla riforma del mercato del lavoro. Alla domanda se si chiuderà staseraMartone ha risposto "vedremo".

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