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Discussioni fino a tarda notte tra Monti-leader, intesa su giustizia e lavoro

 

La triade partitica più il primo ministro Monti hanno ieri notte trovato quasi l’accordo, se non cambia l’umore di Berlusconi e del suo portavoce, chiamato impropriamente segreteria del PdL, nella riunione-fiume nella sede del governo con Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, il Professore riesce a mediare tra i partiti della maggioranza e a portare a casa gli accordi cruciali sulla riforma del lavoro e art.18, sul DDL corruzione e sulla responsabilità civile dei magistrati, avviando l'istruttoria dei dossier 'delicati' che saranno riaffrontati ''in una prossima riunione''. Sui temi della crescita e, soprattutto, della Rai è però ancora stallo.

Infatti, sul fronte giustizia, sono stati sciolti tutti i nodi che bloccavano il governo e, venendo incontro alle richieste del Pdl, si è in più deciso di fare una nuova legge sulle intercettazioni. Il DDL anti-corruzione sarà ampliato (e più sicuramente annacquato, se no i giudici si dovrebbero occupare di quasi tutte le sedi istituzionali), in particolare nelle norme relative alla corruzione tra privati e alla revisione della pena sulla corruzione. È scomparso però il ripristino del reato penale di falso in bilancio, del quale si era parlato ma poi messo di nuovo nel limbo. Non era forse all’ordine del giorno e non lo sarà mai finché il plurinquisito ex premier rimarrà a manovrare sotto traccia. Nel contempo però il ministro Severino ha proposto di correggere con un emendamento il problema sulla responsabilità civile dei magistrati per arrivare ad ''una soluzione più equilibrata'' a maggior tutela dei magistrati.  Ma questi sicuramente se avvertiranno un pur minimo ed impercettibile errore nella loro azione si bloccheranno e bloccheranno quindi la giustizia che già è forte con i deboli e nulla con in forti.

Ma in ogni modo il piatto forte della cena era, come richiesto da tutti, la riforma del mercato del lavoro, arrivata allo sprint finale con le parti sociali e che Monti vorrebbe chiudere nel vertice di martedì prossimo. Il premier ha sottolineato '' la necessità di una riforma ad ampio raggio dei diversi aspetti del mercato del lavoro'' per rendere più credibile l' impegno del governo per le riforme. E per ottenere una riforma ad ampio raggio nessun tema può essere considerato tabù. E infatti il provvedimento, illustrato dal ministro Fornero, mette ordine nella giungla dei contratti, rivede gli ammortizzatori sociali '' assicurando l' universalità di un nuovo sistema di assicurazione sociale per l'impiego''. 

Infine, dopo aver tralasciato la scassata Rai (è meglio che rimane così conciata per non disturbare gli enormi profitti fatti dall’azienda del berlusca durante il suo quasi esiziale ventennio che ha portato l’Italia nel baratro ma non le sue aziende ed il suo conto in banca)

Sul nodo dell' art.18, il modello, che il governo propone alle parti sociali, si basa su quello tedesco con una revisione delle norme che regolano il licenziamento dei lavoratori, distinguendo tra il licenziamento per ragioni discriminatorie da quello per ragioni disciplinari e quello causato da ragioni esclusivamente economiche. L' impegno di Monti e del ministro Severino è di accelerare i tempi delle cause di lavoro. Orientamenti che sembrano aver convinto i leader politici che, fa sapere Palazzo Chigi in una nota, si augurano che si possa trovare '' l' accordo delle parti sociali e ottenere un' approvazione tempestiva da parte del Parlamento''.

 

Vertice Monti-partiti, intesa su giustizia e lavoro

L'attenzione politica è tutta centrata sul vertice fra Monti e i segretari dei partiti di maggioranza. La riunione è andata avnti fino a tarda notte e vi hanno preso parte anche diversi ministri. Un comunicato diffuso intorno a mezzanotte ha anticipato alcune intese, in particolare su Giustizia e Lavoro.

Partiamo dalla Giustizia: avanti sul decreto per contrastare la corruzione ampliando il testo redatto a suo tempo da Alfano; nuova disciplina delle intercettazioni telefoniche per evitare abusi invasivi ma senza togliere ai magistrati uno strumento per accertare i reati; e poi l'impegno ad affrontare la questione della responsabilità civile dei magistrati.

Per quanto riguarda il lavoro: via libera alla riforma degli ammortizzatori sociali illustrata dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, che ha proposto un unico, nuovo sistema di assicurazione sociale per l'impiego, nonché la revisione delle norme che regolano il licenziamento dei lavoratori (art. 18), distinguendo il licenziamento per ragioni discriminatorie da quello per ragioni disciplinari e da quello per ragioni esclusivamente economiche. Alfano, Bersani e Casini avrebbero poi toccato con Monti anche le misure per la crescita e l'assetto del sistema radiotelevisivo.

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