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La Provincia di Nuoro dice no all’incenerimento

Appare chiaro che tutti i  problemi non potranno essere risolti continuando ad insistere sull’incenerimento operato a Tossilo: l’impianto infatti è già fuori norma ed è in uso solo ed esclusivamente perché esiste la possibilità per lo stesso di continuare ad operare in deroga per un periodo massimo di un anno; gli interventi previsti, costosissimi, non porteranno ad una riduzione dell’impatto ambientale;  gli interventi di manutenzione strutturale ai quali è e sarà obbligatorio sottoporre l’impianto di incenerimento  impongono una riduzione dell’occupazione, con licenziamento dei precari e cassa integrazione per gli altri; l’occupazione verrà ridotta, inoltre, a causa della a creazione di piattaforme di selezione e valorizzazione dei rifiuti nella zona di Oritano che ridurranno il conferimento a Tossilo;  le tariffe a carico dei cittadini, cresciute a dismisura negli ultimi tempi,  sono destinate a crescere, dati gli alti costi derivanti dall’incenerimento,  senza possibilità di riduzione alcuna e la tensione sociale ed i conflitti  creati dalla pericolosità legata al trattamento per incenerimento andrà crescendo con evidenti problemi di ordine pubblico.

Per questi motivi  nella fase transitoria che porterà alla chiusura dell’impianto di incenerimento dei rifiuti di Tossilo la Provincia si fa carico di aprire la riflessione per l’individuazione di nuove tecnologie per abbandonare definitivamente l’incenerimento ed  arrivare a sistemi di selezione, di valorizzazione e di trattamento dei rifiuti che portino ad una evidente e drastica riduzione degli impatti ambientale della stessa e che, proprio perché di valorizzazione e di riciclo, permettano alla forza lavoro di essere la parte più consistente dell’intervento potendo così prevedere anche nuova occupazione nonché la riduzione delle tariffe a carico dei cittadini.  

Nuove tecnologie che verranno ampiamente studiate e spiegate, così da riportare l’argomento al centro di un confronto sereno con  i cittadini, con il risultato di arrivare ad una soluzione anche attraverso la coesione sociale.

La Provincia, insieme ai Sindaci  elaborerà in tempi brevissimi proposte concrete, con modalità e tempistica, per far recedere la Regione da scelte che stanno avendo  enormi ripercussioni sulle tasche dei cittadini perché hanno portato ad un aumento della tariffa spropositato, ingiustificata ed insopportabile e per evitare  aumenti futuri.  

Si ritiene dunque  che non sia praticabile il percorso ipotizzato dalla Regione che vorrebbe investire 42,5 milioni di euro per la realizzazione di un impianto di incenerimento con tecnologia diversa a Tossilo: ci vorranno dai 4 ai 6 anni e non si risolverà il problema. Ed anzi, come si legge nel rapporto della Regione, si realizzerà una struttura molto costosa, che tratterà pochi rifiuti e che creerà diseconomie che verranno compensate con le tariffe a carico dei cittadini, realizzando così l’assurdo che le zone  con maggiori difficoltà economica avranno anche i costi di smaltimento rifiuti più alti.

Facciamo  appello affinchè  i problemi si risolvano senza pregiudizi nel rispetto delle Norme, delle Direttive Europee e Nazionali e soprattutto superando pigrizie e sterili difese di un Piano regionale  che nasce vecchio ,non appare all’altezza delle nuove esigenze poste dai cittadini che invece vogliono soluzioni tempestive rispettose della salute e dell’ambiente dei territorio che ospita le strutture per il trattamento che non vuole distruggere ma valorizzare per poter  riutilizzare e quindi in questo modo minimizzare l’apporto da conferire in discarica.

La nostra proposta, coerente con quanto chiesto dai Sindaci, porta all’istituzione di un gruppo di lavoro coordinato dall’Assessorato Provinciale all’Ambiente e che veda la partecipazione di alcuni Sindaci in rappresentanza dei vari territori che esamini le distorsioni del Piano Regionale individuando gli elementi di grande criticità e supporti  la provincia nel definire una serie di soluzioni che dovranno costituire la variante del Piano provinciale e quindi Regionale dei rifiuti.

Gruppo di lavoro che verrà affiancato da  un tavolo tecnico costituito dalla Provincia, dalla Regione, le due Università Sarde, la Asl,  l’Ordine dei medici, il Cnr, l’Istituto Zooprofilatico il cui lavoro consisterà nella  disamina degli elementi di problematicità del Piano attuale e che vada a supportare negli aspetti tecnici l’indirizzo che l’Ente Provincia formulerà.

Il tavolo degli Amministratori locali e provincia dovrà poi accompagnare le scelte di prospettiva con azioni che dovranno vedere responsabilmente impegnati gli stessi enti locali la provincia e soprattutto la Regione che deve contribuire con il territorio a definire sistemi innovativi di trattamento.

La Provincia si è resa  immediatamente disponibile, per  tutte le questioni che riguardano le politiche ambientali, a mettere a disposizione dei Comuni le professionalità, gli elementi di conoscenza di cui dispone oltre che le risorse disponibili e di tutto quanto è utile perché  i comuni risolvano al meglio con l’utilizzo delle buone pratiche il fenomeno delle discariche, dell’inquinamento dei corsi d’acqua e dei piani comunali di gestione dei rifiuti.Com