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Fini: bocciata eurozona, non Monti

Quella cha arriva da S&P "è una bocciatura all'eurozona ma non assolutamente a Monti'. Lo dice il presidente della Camera, Gianfranco Fini, secondo cui "al governo Monti si riconosce coraggio e capacità di aggredire situazioni incancrenite mettendo in dubbio ancora una volta il senso di responsabilità della politica".

Se bocciatura doveva essere - ha aggiunto Fini - cinque mesi fa doveva essere ben più sonora perché quello che S&P intravvedeva nell'Italia cinque mesi fa, come criticità, sono state sanate. Al governo Monti si riconosce, infatti, capacità di avere aggredito situazioni pregresse incancrenite. E' tutta l'eurozona che è sotto attacco e l'Italia - ha concluso il presidente della Camera - è uno degli anelli e soffre per questa attenzione negativa".

"Se la politica avesse la forza, regolerebbe l'attività delle agenzie di rating": lo dice Massimo D'Alema, che ai Dialoghi asolani chiede retoricamente: "Chi sono questi signori?". Secondo D'Alema "se l'Ue non userà la forza contro la speculazione finanziaria, senza limitarsi a far pagare più tasse, perderà la propria battaglia sulla crisi".

"La politica italiana è cambiata in modo marcato sotto il nuovo governo, ma i progressi non sono sufficienti a superare i venti contrari". Lo ha dichiarato Kraemer, managing director di S&P, sottolineando che "sono aumentati i rischi di altri declassamenti e che il rifinanziamento di Spagna e Italia è oltre la portata del fondo Efsf". Kraemer ha avvertito che "c'è un considerevole rischio di un ulteriore peggioramento di bilancio nonostante i piani varati dai Paesi per fronteggiare la crisi".