Press "Enter" to skip to content

Monti: adempirò al mio compito con spirito di servizio

"Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia accordatami. Intendo adempiere questo compito con senso di responsabilità e servizio", ha detto
il presidente del Consiglio incaricato Mario Monti al Quirinale: "Mi accingo a questo compito con profondo rispetto. Opererò con il senso dell'urgenza per uscire presto da questa situazione che sembra di emergenza, ma che l'Italia può affrontare".

Le voci che sono circolate rispetto ai ministri sono di pura fantasia, ha concluso MOnti che si è poi congedato dai giornalisti.

Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, i tempi della formazione del nuovo governo sono destinati ad allungarsi un po' rispetto alle previsioni iniziali, a causa della richiesta del Pdl di conoscere programma e ministri prima di dare un via libera definitivo.

A quanto pare, in serata il capo dello Stato Giorgio Napolitano si limiterà a dare un incarico a Mario Monti, ma il neo-presidente del Consiglio non procederà subito a stilare la lista dei ministri.

Domani, secondo quanto viene riferito, Monti dovrebbe tenere consultazioni ufficiali con tutte le forze politiche e solo al termine di questo giro di colloquio verrebbe ufficializzata la composizione del governo. La lista dei ministri, insomma, potrebbe essere pronta domani sera o martedì mattina. Subito dopo il giuramento e da martedì o mercoledì la fiducia alle Camere.

 

 

Entro questa sera la guida di un governo di larghe intese sarà affidata a Mario Monti.

La lista dei ministri non verrà diffusa già questa sera. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, i tempi della formazione del nuovo governo sono destinati ad allungarsi un po' rispetto alle previsioni iniziali, a causa della richiesta del Pdl di conoscere programma e ministri prima di dare un via libera definitivo.

A quanto pare, in serata il capo dello Stato Giorgio Napolitano si limiterà a dare un incarico a Mario Monti, ma il neo-presidente del Consiglio non procederà subito a stilare la lista dei ministri.

Domani, secondo quanto viene riferito, Monti dovrebbe tenere consultazioni ufficiali con tutte le forze politiche e solo al termine di questo giro di colloquio verrebbe ufficializzata la composizione del governo. La lista dei ministri, insomma, potrebbe essere pronta domani sera o martedì mattina. Subito dopo il giuramento e da martedì o mercoledì la fiducia alle Camere.

Un'ora scarsa di faccia a faccia da Giorgio Napolitano. Silvio Berlusconi si è dimesso ieri sera, mentre fuori dal Quirinale la gente salutava, festante, il congedo dalla guida del governo. Ora è formalmente aperta la crisi di governo. Che secondo il timing serrato deciso dal presidente della Repubblica, alla luce dei ripetuti crolli delle Borse, deve concludersi al più presto possibile.

Entro questa sera la guida di un governo di larghe intese sarà affidata a Mario Monti. Salvo sorprese dalle consultazioni con i gruppi parlamentari che il capo dello Stato ha avviato oggi alle 9. 

Non dovrebbero essercene di sorprese, dopo l'ok accordato dall'ufficio di presidenza del Pdl al governo Monti. Certo, ci sono quei paletti fissati dal partito del premier dimissionario su squadra di governo, programma e data del ritorno alle urne che rallentano il timing pensato dal Quirinale.

Nel pomeriggio di ieri, fonti parlamentari alla Camera immaginavano che Monti poteva recarsi al Colle per l'incarico questa sera già con la lista dei ministri. In modo che il nuovo esecutivo potesse prestare giuramento al Quirinale già domani, per poi presentarsi alle Camere per la fiducia, prima al Senato e poi a Montecitorio, magari entro martedì. Una previsione che al Quirinale ieri in serata risultava azzardata.

Ma il capo dello Stato va avanti senza sosta. Oggi alle 9 sono cominciate le sue 'consultazioni lampo'. Prima i presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. Poi i gruppi, a partire dai più piccoli fino a quello del Pdl, appuntamento fissato per le 17.15. Secondo la tabella di marcia del Colle, il tutto dovrebbe concludersi entro le 18.


Anche ieri mattina, mentre continuava il dibattito interno alle forze di maggioranza sulla opportunità di appoggiare l'esecutivo Monti, Napolitano ha invitato al "senso di responsabilità".

"L'attuale grave momento di crisi finanziaria ed economica, interna e internazionale, rappresenta una seria sfida per la coesione sociale del nostro Paese: occorre evitare facili vie d'uscita in illusori e poco lungimiranti localismi", ha detto il capo dello Stato in un messaggio al congresso de La Destra in corso a Torino.

Ieri è stata una giornata importante, contrassegnata dal via libera alla legge di stabilità, ultimo atto del IV governo Berlusconi, e culminata in serata con le dimissioni da presidente del Consiglio del Cavaliere, tra l'attesa i festeggiamenti e le contestazioni della folla.

Una giornata in realtà puntellata anche da fitti contatti tra Mario Monti, cui ormai è praticamente certo a breve verrà assegnato l'incarico di formare il nuovo governo, e Draghi, i leader delle opposizioni e lo stesso Berlusconi. Passato prima del Quirinale attraverso il confronto, da alcuni dilaniante, con il suo partito, il Pdl che dà un via libera condizionato al futuro governo. Un governo di soli tecnici che riceverà sostegno di tutte le forze politiche, tranne la Lega che andrà all'opposizione.

Ormai è una corsa contro il tempo il tentativo di Giorgio Napolitano di varare un nuovo governo, rassicurante per i mercati, in modo che sia in campo già lunedì mattina quando le piazze finanziarie riapriranno e daranno un nuovo verdetto sull'affidabilità dell'Italia.

Da questa mattina alle 9 e fino alle 18 Napolitano terrà le consultazioni.

Dopo l'appoggio delle opposizioni anche il Pdl ha accettato di sostenere un esecutivo tecnico ponendo però dei 'paletti': primo fra tutti l'ingresso di Gianni Letta nel governo, ma il sottosegretario ha però annunciato al Colle di fare un passo indietro, con senso "di responsabilità e dello Stato", per "evitare di essere un problema o un ostacolo".

Non è ancora certo che Letta non entrerà nell'esecutivo, visto che il premier insisterà su questo punto, contando sull'appoggio anche di Giorgio Napolitano.

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »