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Suoni e visioni della Sardegna con “Sonos ‘e memoria” domani sera a Meana Sardo (Nuraghe Nolza, ore 21:30).

Musica dal vivo e immagini della Sardegna del passato in un avvincente cine-concerto: “Sonos ‘e memoria”, un “classico” dello spettacolo isolano, caratterizza l'appuntamento di domani sera (domenica 24) alle 21:30 al Nuraghe Nolza, nei pressi di Meana Sardo (NU), tappa numero quarantatré del tour di cinquanta datevoluto da Paolo Fresu per festeggiare i suoi primi cinquant'anni.

Ideato dal regista Gianfranco Cabiddu, “Sonos ‘e memoria” - che ha debuttato nel 1995 - è un coinvolgente “live act” fra film e concerto, con le immagini in bianco e nero della Sardegna fra gli anni Venti e i Cinquanta, tratte da vecchi documentari archiviati dall’Istituto Luce e montate dallo stesso Cabiddu, e con le musiche composte ad hoc daPaolo Fresu. Musiche che mescolano frammenti della tradizione sarda e la modernità del jazz, eseguite dal vivo da un particolarissimo ensemble, diretto dallo stesso trombettista berchiddese e formato da musicisti (perlopiù sardi) di estrazioni e ambiti musicali diversi: Elena Ledda (voce), Luigi Lai (launeddas), Mauro Palmas (mandola),Antonello Salis (fisarmonica), Carlo Cabiddu (violoncello), Furio Di Castri (contrabbasso) (Federico Sanesi (percussioni) e le voci de Su Cuncordu 'e su Rosariu di Santu Lussurgiu: Mario Corona (contra), Giovanni Ardu (bassu), Antonio Migheli ('oghe), Roberto Iriu (contraltu).

In sedici anni, “Sonos ‘e memoria” ha calcato i palchi di prestigiose manifestazioni in Italia (come il Festival Internazionale del Cinema di Venezia, nel 1995), e all’estero (a Rio de Janeiro, Parigi, Basilea, Monaco, Singapore, New York, Londra, Mosca, fra le altre città raggiute) ed è stato consegnato alle tracce di una videocassetta e di un cd, pubblicato dalla tedesca ACT nel 2001. Del 2005 è invece “Passaggi di tempo”, un “film sul film”, diretto dallo stesso Gianfranco Cabiddu, un mix di fiction, musica e documentario, che racconta la genesi di “Sonos ‘e memoria”, il suo “dietro le quinte” e l’intreccio di legami fra i suoi protagonisti e fra questi e la Sardegna.

L'ultima rappresentazione di “Sonos 'e memoria” risale al maggio dell'anno scorso, a Mosca. In Sardegna, invece, lo spettacolo non va in scena da ben sei anni, e questo è un ulteriore motivo per non mancare all'appuntamento di domani (domenica 24), organizzato dal Comune e dalla Pro Loco di Meana Sardo in collaborazione con L'AVS di Meana Sardo e i privati cittadini che danno il loro contributo volontario alla buona riuscita dell'evento. L'area archeologica del Nuraghe Nolza, che sorge su un altopiano scistoso a 739 metri di altezza sul livello del mare, si trova a sette chilometri dal paese ed è facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni stradali e degli incaricati alla gestione del traffico. I parcheggi distano invece fra i cinquecento e i mille metri dal “teatro” dell'evento: gli organizzatori consigliano dunque agli spettatori di arrivare con un buon anticipo rispetto all'inizio dello spettacolo (ore 21:30), che sarà come sempre ad ingresso gratuito. Sarà consentito l'accesso ai disabili per raggiungere il sito con la propria auto o con un mezzo apposito messo a disposizione dall'organizzazione.

Lunedì (25 luglio) Paolo Fresu prosegue il suo viaggio musicale in Sardegna facendo rotta verso il Medio Campidano: alle 21:30, il trombettista sarà in concerto alla Galleria Anglosarda di Montevecchio, il complesso minerario nei pressi di Guspini, con Daniele Di Bonaventura al bandoneon e l'Orchestra da Camera della Sardegna sotto la direzione di Simone Pittau: una produzione musicale originale che verrà qui proposta in prima esecuzione assoluta nell'ambito della giornata inaugurale della quarta edizione del CultureFestival. Red-com