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Alfano segretario politico del PdL che non conta nulla perché sarà sepre il premier a comandare.

Le deleghe ai coordinatori del Pdl "le darà il segretario politico in accordo con me". Lo ha specificato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa a palazzo Grazioli dopo l'ufficio di presidenza del Pdl, in cui è stata confermata la nomina del ministro della Giustizia Angelino Alfano a segretario politico nazionale del Pdl.

La scelta di Alfano era stata anticipata dal vicepresidente del gruppo a Montecitorio Maurizio Lupi, a margine dell'ufficio di presidenza. La scelta di Alfano e' stata presa "all'unanimita' e con grande entusiasmo" -assicura Lupi- i coordinatori restano, dunque, ma si aggiunge questa nuova figura. Il consiglio nazionale dovra' conferirgli i poteri - precisa Lupi  - e per farlo dovra' cambiare lo statuto".

Martedi' prossimo dovrebbe svolgersi un nuovo ufficio di presidenza del Pdl per indicare il percorso che portera' alla nomina di Angelino Alfano alla segreteria nazionale del partito. La nuova riunione dovrebbe stabilire la data del Consiglio nazionale per la modifica dello Statuto con la quale sara' possibile formalizzare la designazione di Alfano.

In quella occasione sarebbero formalizzate le dimissioni dell'attuale ministro della Giustizia, del quale prenderebbe il posto Maurizio Lupi. Tra i papabili c'era anche Fabrizio Cicchitto, ma l'interessato ha smentito categoricamente. "Non ho nessuna intenzione di fare il ministro - ha avvertito il capogruppo Pdl - Preferisco il lavoro in Parlamento come sto facendo".

"Abbiamo esaminato possibili candidati ma non e' questo il momento di fare nomi". Cosi' il premier Silvio Berlusconi risponde a chi gli chiede se e' stato fatto il nome del successore di Angelino Alfano alla Giustizia.La casella del ministero delle Politiche comunitarie, lasciata libera dal dimissionario Andrea Ronchi, sara' riempita. Lo ha detto il premier, Silvio Berlusconi, rispondendo alle domande dei giornalisti durante una conferenza stampa a palazzo Grazioli. Il premier non ha aggiunto altri dettagli su tempi ed eventuali nomi da indicare per quel dicastero.

"Mi dimettero'" da ministro della Giustizia: lo afferma in conferenza stampa a Palazzo Grazioli il ministro della Giustizia Angelino Alfano, specificando che lascera' nel momento in cui il consiglio nazionale del Pdl modifichera' lo statuto del partito, cosi' rendendo possibile la sua nomina a segretario. Ma - puntualizza Alfano - le dimissioni da ministro non avverranno "prima di aver presentato due decreti che ci ha affidato con delega il Parlamento, il Codice antimafia, che tengo a firmare, e la semplificazione dei riti del processo civile".

"Non è che se arriva Alfano al posto di Verdini si fanno miracoli. Non ci sono bacchette magiche- dice Ignazio La Russa in una intervista al Messaggero - Il Pdl riparte solo se riusciremo a dare risposte alla gente". "Ho grande stima e un'amicizia personale con Angelino e, vista la sua giovane età, è una risorsa nella prospettiva di un partito che duri a lungo. Ma non è che se arriva Alfano al posto di Verdini, ci sono miracoli. Non esistono colpi di bacchetta magica, occorre un progetto
e un'ampia condivisione. Se ci illudessimo che possa bastare cambiare un
coordinatore, un capogruppo o un candidato per risolvere tutto, saremmo
ingenui. E vivremmo in un universo parallelo".

Bondi si è dimesso da coordinatore. Si dimetterà pure lei? "Siamo tutti in discussione. Ma il caso di Bondi è a parte: da tempo viveva momenti difficili che l'hanno portato ad autoemarginarsi da alcuni ruoli, pur rimanendo una risorsa importante per il Pdl. Se qualcuno pensasse che le mie dimissioni e quelle di Verdini spostassero anche un solo voto, sarei pronto a discuterne. Allora però, ripeto, tutti dovrebbero mettersi in discussione: il governo, i capigruppo, i dirigenti, nessuno escluso. Credo però che il totonomine sia un approccio infantile". Secondo La Russa "deve cambiare molto. Serve un partito più efficiente, i gruppi parlamentari più presenti, il governo molto più attivo. I ministri finalizzati a tutelare anche le categorie che ci sostengono".