Umberto Bossi già assapora la vittoria elettorale alle amministrative e galvanizza l'elettorato, mette all'angolo l'alleato di sempre Silvio Berlusconi, e 'insulta' il nemico di oggi Gianfranco Fini. Poi dribbla sulla commissione di inchiesta sui Pm proposta dal Cavaliere e afferma che non si può dire che tutti i magistrati siano 'stronzi'.
Il senatur durante un comizio elettorale nel varesotto come di consueto ha rassicurato il premier sul presunto asse con il Quirinale, definendo una 'stronzata' l'idea che addirittura sia in funzione anti-cavaliere. "Berlusconi è Berlusconi e il mio alleato è lui", ha sottolineato Bossi che però dopo la carota ha ripreso il bastone: "Diciamo la verità, la Lega ha quasi in mano il Paese: Berlusconi può fare, ma deve avere l'accordo della Lega".
Ecco, il Carroccio dunque - ha avvisato il leader leghista - sarebbe in procinto di sorpassare l'alleato che dovrà fare i conti con la Lega pronta a 'condizionarne' l'operato. Sembra la politica dell'alleanza sincopata, quella che sta adottando Bossi a pochi giorni dal test elettorale, che poi mette in chiaro: Nessun dopo Berlusconi alle viste, tanto meno un governo tecnico: "Non siamo scemi, un governo tecnico ci fa arrivare tutti i clandestini del mondo", ha infatti risposto il leader leghista.
Che però ha fatto il pesce in barile sulla commissione di inchiesta sui Pm di Milano ("Non rispondo, non so che cosa sia"), ripetendo che ci sono sì dei magistrati 'stronzi' ma che non lo sono tutti. E' poi partito il braccio di ferro su Tremonti che il premier aveva indicato come possibile suo successore: "Bisogna vedere se glielo prestiamo", ha scherzato a modo suo il senatore che poi è passato a regolare i conti con Fini. "E' uno stronzo", ha detto replicando all'accusa di opportunismo elettorale del Carroccio che ieri ha ascoltato l'inno di Mameli durante il comizio di Bologna.
"L'importante è che noi prendiamo i voti e lui no", ha aggiunto Bossi. Nel comizio ha parlato anche della Libia e delle missioni all'estero anche per sottolineare come pure su questa materia la Lega abbia dettato legge e linea: "So che Berlusconi ha iniziato a dire che bisogna ridurre un po' la partecipazione alle missioni internazionali e questo è positivo, perché ci costano moltissimo".