Villasimius (SU), 16 Nov 2025 – Questa mattina i Carabinieri Subacquei del Comando Provinciale di Cagliari hanno portato a termine una complessa e articolata attività di recupero di reti da pesca abbandonate, nasse e altri attrezzi dispersi sui fondali dell’Area Marina Protetta di Villasimius. L’intervento, che si è protratto per diverse ore, ha richiesto una pianificazione accurata e un impiego coordinato di personale, mezzi nautici e attrezzature specialistiche, al fine di garantire un’azione efficace e pienamente rispettosa dell’habitat marino. Tale attività s’inserisce in un più ampio piano di monitoraggio, prevenzione e bonifica che l’Arma dei Carabinieri conduce stabilmente in sinergia con gli enti e le istituzioni impegnate nella tutela del mare.
Le operazioni di oggi hanno visto la partecipazione diretta del Prefetto di Cagliari, dott. Giuseppe Castaldo, che ha seguito in tempo reale tutte le fasi del dispositivo imbarcandosi sulla motovedetta dell’Arma. La presenza del Prefetto ha conferito particolare rilevanza istituzionale all’iniziativa, riflettendo la crescente attenzione rivolta alla protezione dell’ambiente marino e al contrasto dei comportamenti illeciti che lo danneggiano. Durante le fasi operative, il Prefetto ha potuto osservare da vicino il lavoro svolto dai militari subacquei e dall’equipaggio della motovedetta, esprimendo il proprio compiacimento per l’elevata professionalità, la precisione tecnica e la sicurezza adottata in ogni passaggio. Ha inoltre sottolineato il valore strategico di tali interventi, capaci di prevenire rischi per la navigazione, danni all’ecosistema e fenomeni riconducibili ai reati ambientali.
L’attività, concordata con la Responsabile dell’Area Marina Protetta, dott.ssa Valeria Masala, si è concentrata su più parti dell’Area Marina Protetta, selezionate sulla base delle precedenti attività di ricognizione e di segnalazioni fornite da operatori marittimi e associazioni ambientaliste. Durante la giornata i sommozzatori dell’Arma hanno condotto numerose immersioni, raggiungendo fondali di diversa profondità dopo aver mappato la presenza di attrezzi abbandonati e sommersi. E grazie all’impiego di un battello pneumatico, è stato possibile spostarsi con rapidità tra i vari punti di intervento, mentre la motovedetta classe 800 ha garantito una piattaforma sicura per la movimentazione, la raccolta e il successivo trasporto a terra del materiale recuperato.
Le reti fantasma e le nasse abbandonate, rappresentano una delle principali minacce per l’equilibrio degli ecosistemi marini, poiché continuano a catturare fauna ittica anche in assenza di un utilizzo attivo, causando danni alla biodiversità e generando rischi concreti per i natanti che transitano nelle aree interessate. L’ingente quantità di attrezzature rinvenute e rimosse nella giornata odierna, insieme alla fauna liberata, tra cui alcune cernie e stelle marine, testimonia l’importanza di un presidio costante e di una cooperazione strutturata tra le istituzioni. Una volta trasportati a terra, gli attrezzi recuperati sono stati avviati ad enti autorizzati per il corretto smaltimento, completando così il ciclo di bonifica.
L’iniziativa portata a termine rappresenta un ulteriore tassello del percorso avviato dall’Arma dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente marino, un impegno che proseguirà con nuove attività di mappatura, ricognizione subacquea e bonifica di ulteriori tratti di fondale. Il lavoro svolto oggi rafforza la presenza dei Carabinieri nelle aree costiere e contribuisce in modo concreto alla protezione di ecosistemi che costituiscono un patrimonio di inestimabile valore per la collettività, per il comparto turistico e per le comunità locali che vivono e operano lungo il litorale.








Comments are closed.