Cagliari, 4 Ago 2025 - È stato sottoscritto questa mattina nella sede della Regione in viale Trento dalla presidente della Giunta e dall’assessore della Sanità e dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil il Protocollo sul “sistema sanitario, socio-assistenziale, diritto alla salute, lavoro nella sanità della Sardegna”. Si tratta del primo accordo organico di questo tipo sulla sanità firmato in Sardegna.
Il Protocollo è figlio di un lungo lavoro di condivisione fra la Presidenza e l’Assessorato alla Sanità, da una parte, e Cgil, Cisl e Uil, dall’altra. Tredici pagine più cinque di allegati che impegnano le parti a un confronto continuo per condividere le linee di azione per migliorare la situazione della sanità pubblica nella nostra Isola.
Si tratta di un’esperienza unica in Italia e di un documento innovativo.
Molto positivi i commenti di tutte le parti intervenute alla firma.
Per la presidente Alessandra Todde “senza dialogo con le organizzazioni sindacali è impensabile rendere efficace ciò che stiamo cambiando nella sanità: o insieme, o niente. Sono molto contenta di questa firma che è la prima iniziativa a livello nazionale di questo genere – ha proseguito la presidente della Giunta – perché condividiamo un messaggio concreto, un metodo di lavoro che porterà a soluzioni strutturali. Non sempre saremo d’accordo su tutto ma l’importante è arrivare a una sintesi condivisa che incida sulla situazione difficile che abbiamo ereditato ma che ha amplissimi spazi di miglioramento”.
L’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi ha sottolineato come si tratti “di una giornata molto importante, si apre una fase nuova in cui con i sindacati non affrontiamo più, come sono stato abituato nella mia carriera, procedure di raffreddamento ma ci concentriamo su come costruire e riammodernare la sanità in Sardegna, iniziando un rapporto di profonda collaborazione su tutti i temi, a partire dalle liste di attesa fino alle assunzioni e le stabilizzazioni che stiamo già portando avanti”.
Per il segretario generale della Cgil Sardegna Fausto Durante, intervenuto in videoconferenza, “il protocollo stabilisce un cronoprogramma di iniziative che permettano, a 18 mesi dalle elezioni, di entrare finalmente in un percorso di avvio a soluzione dei tanti problemi della Sardegna. Per noi oggi si tratta di un punto di partenza. Ovviamente monitoreremo gli esiti di questo percorso. Ci auguriamo che da questa firma possa venire un nuovo inizio per la sanità in Sardegna”.
“Il documento – commenta il segretario regionale della Cisl Pier Luigi Ledda – accoglie gran parte delle proposte avanzate unitariamente dalle tre sigle sindacali, ponendo basi solide per affrontare le criticità del Servizio Sanitario Regionale (Ssr) e trasformare il confronto in azioni concrete e risultati reali per lavoratori e cittadini, affronta le emergenze e le prospettive del sistema, ricompone questioni irrisolte dentro un quadro unitario, riconosce alle relazioni sindacali un ruolo centrale e strutturato. Il documento segna l’avvio di un metodo di lavoro strutturato, con obiettivi chiari e verificabili”.
Per la neosegretaria generale della Uil Sardegna Fulvia Murru, “con la firma di oggi assumiamo un impegno concreto e reciproco: trovare soluzioni reali, misurabili ed efficaci per la sanità e il sistema sociale sardo. Tutti – istituzioni, organizzazioni sindacali e parti sociali – siamo chiamati a una responsabilità condivisa per garantire un sistema sanitario e sociale migliore, sia per i cittadini che per i lavoratori. Ora è il momento di dare piena attuazione al protocollo, aprendo subito i tavoli di confronto su tutte le tematiche previste.”
Il Protocollo è il risultato della piattaforma “un nuovo modello di salute e welfare per la Sardegna” proposta dalla Giunta ai sindacati a marzo, discusso in oltre 10 incontri, tutti verbalizzati.
Un documento “politico” nel quale vengono affrontati in modo razionale e classificato tutti i temi e problemi della sanità sarda. L’impegno comune è a una “sintesi condivisa”: sui problemi, sulla loro natura, sulle criticità e urgenze, sulle azioni che l’Amministrazione deve intraprendere, sulle proposte sindacali che l’Amministrazione si impegna a valutare. Prevista già da settembre una fase di monitoraggio: le organizzazioni sindacali saranno periodicamente informate sull’andamento del progetto di rilancio, dei principali indicatori, delle situazioni più sensibili e critiche (a partire dalle liste d’attesa), dell’occupazione e delle stabilizzazioni dei precari. Red
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