Cagliari, 6 Giu 2025 - Elon Musk risponde alle dichiarazioni fatte da Donald Trump oggi durante il colloquio con il cancelliere Merz alla Casa Bianca. Sarebbe "falso" che il padrone di Tesla "conosceva ogni aspetto" del disegno di legge di spesa che ha criticato nei giorni scorsi, come affermato oggi dal presidente americano. "La conosceva meglio di quasi chiunque altro, e non ha mai avuto problemi fino a quando non ha lasciato", ha detto Trump alla stampa nello Studio Ovale. "Falso - ha subito risposto Musk su X - questo disegno di legge non mi è mai stato mostrato, nemmeno una volta, ed è stato approvato nel cuore della notte, in tempi tanto rapidi che quasi nessuno al Congresso è riuscito a leggerlo!"
Dopo che il presidente si è detto "molto deluso" da lui, Musk ha tirato la prima bordata diretta. "Senza di me, Trump avrebbe perso le elezioni" ha detto dopo aver per giorni criticato principalmente i repubblicani al Congresso per "l'abominio" della legge di spesa voluta da Trump. "Una tale ingratitudine", aggiunge l'uomo più ricco del mondo che ha speso oltre 250 milioni di dollari per la campagna elettorale di Trump. Musk non ha mancato di sottolineare come il suo impegno sia stato decisivo per far vincere i repubblicani al Congresso, senza di lui, ha scritto su X, "i democratici controllerebbero la Camera e i repubblicani avrebbero un vantaggio di 51 a 49 al Senato".
Le conseguenze dello scontro tra i due si sono fatte sentire anche sul titolo di Tesla che è crollato a Wall Street
"Elon si stava 'esaurendo', gli ho chiesto di andarsene, gli ho tolto il mandato EV che obbligava tutti ad acquistare auto elettriche che nessun altro voleva (e che sapeva da mesi che avrei fatto!) e lui è semplicemente impazzito". Lo scrive sul social Truth il presidente degli Stato Uniti Donald Trump, continuando lo scontro con Elon Musk. "Il modo più semplice per risparmiare denaro nel nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari, è quello di porre fine ai sussidi e ai contratti governativi di Elon. Mi ha sempre sorpreso che Biden non l'avesse fatto". E' la minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo lo scontro con il patron di Tesla.
"È ora di creare un nuovo partito politico in America che rappresenti effettivamente l'80% della popolazione di mezzo?". Così Musk su X, dopo la lite 'in diretta' con Donald Trump. Musk ha lanciato sul suo social il sondaggio e i suoi follower possono esprimere parere positivo o negativo rispondendo al post per 24 ore. Pochi minuti dopo il suo post circa 260.000 persone avevano già votato, esprimendosi con un sì, l'84% dei voti espressi.
Nel botta e risposta in corso oggi sui social media con il presidente americano Donald Trump, Elon Musk ha scritto che i documenti sull'indagine su Jeffrey Epstein, morto suicida nel 2019 in attesa del processo per accuse federali di traffici sessuali, non sarebbero stati resi noti perché ci sarebbe anche il nome di Trump. "È ora di sganciare la bomba: @realDonaldTrump è nei file Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici. Buona giornata, DJT", ha scritto Musk su X.
"Segnate questo post per il futuro - ha poi aggiunto Musk in un altro post - la verità uscirà fuori".
Dopo essersi tanto amati per un anno circa tra Donald Trump e Elon Musk l'idillio può dirsi finito. "Abbiamo avuto un ottimo rapporto, ma sono sorpreso, Elon mi ha molto deluso", ha detto il presidente americano ai giornalisti durante un'apparizione nello Studio Ovale accanto al cancelliere tedesco Friedrich Merz. Sentendosi dare in diretta su X dal suo ormai ex alleato dell'"ingrato": "Senza di me non avrebbe vinto le elezioni", ha tuonato il patron di Tesla mentre il titolo della società crollava a Wall Street. E alla fine sgancia "la bomba più grande: Donald Trump è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici". Ormai è scontro aperto, dopo che per giorni i due hanno negato i dissidi dietro all'addio di Musk al suo ruolo nel governo. Il tycoon ha svelato di averlo cacciato. Ed Elon ha "dato di matto". Finito dunque l'idillio della 'strana coppia' dello Studio Ovale: uno a capo della superpotenza Usa interpretata con formule sempre più imperiali, l'altro alla guida di una galassia industriale legata a doppio filo con l'esecutivo grazie a contratti miliardari col governo. Commesse che ora Trump ha minacciato di azzerare.
É stato il "Big Beautiful Bill", la legge di spesa del partito repubblicano in discussione a Capitol Hill, a far precipitare i rapporti: "Elon ne conosceva tutti i meccanismi dall'interno", ha detto Trump, facendosi dare in diretta su X del bugiardo: "E' falso, non ne sapevo nulla", ha replicato Musk lamentando che "la legge é stata approvata nel cuore della notte, così velocemente che quasi nessuno l'aveva letta". Che il rapporto tra i due si stesse incrinando, a dispetto della "chiave d'oro" della Casa Bianca regalata dal presidente al miliardario nel giorno del suo addio ai palazzi di Washington, era nell'aria da giorni. "Senza di me Trump avrebbe perso le elezioni, i Democratici controllerebbero la Camera e i Repubblicani sarebbero 51 a 49 al Senato", ha attaccato Elon su X, dando al presidente dell'ingrato. Mentre le azioni del suo colosso, nel pieno della buriana, lasciavano sul terreno un altro 8%, bruciando in un batter d'occhio circa 100 miliardi di dollari. "Non so se avremo più una grande relazione", ha ammesso Trump nello Studio Ovale, tornando a difendere la manovra di bilancio, convinto che le critiche del patron di Tesla e di Space X siano legate all'azzeramento degli incentivi per le auto elettriche.
Senza contare il no del presidente alla scelta dell'uomo di Musk come capo della Nasa. Per il miliardario una ricostruzione "falsa: mantenete i tagli agli incentivi per veicoli elettrici e il solare nella legge, anche se non vengono toccati i sussidi a petrolio e gas (molto ingiusto!!), ma eliminate la montagna di spese di ogni tipo presente nella legge. O fai una legge grassa e brutta, o una legge magra e bellissima". Sempre su X, poi, l'ultima provocazione di Musk: un sondaggio che in pochi minuti raccoglie un fiume di sì. Il quesito: "È ora di creare un nuovo partito politico in America che rappresenti effettivamente l'80% della popolazione di mezzo?" Il quesito, cui si può rispondere entro 24 ore, impazza incassando in meno di un'ora quasi 300 mila risposte, l'84% a favore.
Musk, protagonista anche nel giorno del giuramento del bancarottiere Trump, si era innamorato di Trump dopo l'acquisizione di Twitter: dopo averlo ribattezzato X, come “il figlio preferito”, aveva adottato posizioni sempre più favorevoli alla libertà d'espressione incontrollata, criticando la "censura liberal" e i Democratici, tutti temi cari a Trump. Lo scorso luglio, dopo l'attentato in Pennsylvania al candidato presidenziale repubblicano, Elon gli aveva dato l'endorsement e da allora aveva speso oltre 277 milioni di dollari per riportare il leader dei Maga alla Casa Bianca: ricambiato, dopo la vittoria, con un mandato illimitato per tagliare la spesa pubblica americana con il cosiddetto Department of Government Efficiency. Un rapporto che sembrava inossidabile ma alla fine è durato poco.
Donald Trump difende su Truth il suo disegno di spesa e attacca nuovamente Musk: "Non mi dispiace che Elon si sia rivoltato contro di me, ma avrebbe dovuto farlo mesi fa. Questa è una delle migliori proposte di legge mai presentate al Congresso. Si tratta di un taglio record delle spese, 1600 miliardi di dollari e il più grande taglio fiscale mai concesso. Se questa proposta di legge non viene approvata, ci sarà un aumento delle tasse del 68%, e cose ben peggiori. Non ho creato io questo pasticcio, sono solo qui per risolverlo. Questo mette il nostro Paese sulla strada della grandezza".
Elon Musk si è espresso sui social a favore dell'impeachment di Donald Trump. "Sì" ha risposto su X a un utente che sosteneva che il presidente USA dovesse essere messo sotto accusa e sostituito dal vice JD Vance. Il patron di Tesla sempre su X ha scritto che i dazi di Trump causeranno una recessione nella seconda metà del 2025.
Continua sui social lo scontro tra Elon Musk e Donald Trump. "Alla luce della dichiarazione del presidente sulla cancellazione dei miei contratti governativi, Space X inizierà immediatamente a dismettere la sua navicella spaziale Dragon", ha scritto Musk. Poco prima il presidente aveva scritto su Truth che "il modo più semplice per risparmiare sul nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari, è porre fine ai sussidi e ai contratti governativi di Elon Musk". Col suo annuncio, Musk minaccia di staccare la spina ai programmi spaziali della Nasa. La navicella spaziale Dragon sviluppata da Space X serve per il trasporto di merci e di equipaggi sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Dragon ha anche un futuro con la Red Dragon per l'esplorazione di Marte e la Dragon XL per la logistica del gateway lunare.
Azioni Tesla in caduta libera: da -8% sono passate in poche ore a -14%
Le azioni di Wall Street sono in caduta mentre prosegue la disputa tra il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il capo di Tesla Elon Musk. Il prezzo delle azioni della società di veicoli elettrici è sceso del 14% circa. Complessivamente l'indice Dow Jones ha perso lo 0,25%, l'indice Nasdaq lo 0,83%.
Le azioni Tesla sono crollate dopo che il Presidente Donald Trump ha minacciato di revocare i contratti governativi per le aziende del CEO Elon Musk.
La mossa ha fatto scendere il valore della società produttrice di veicoli elettrici di 152 miliardi di dollari, portandola sotto la soglia di riferimento di mille miliardi di dollari e attestandosi a 916 miliardi di dollari.
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