Potenza, 7 Ott 2022 - Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, non ha subito la perquisizione dell'abitazione nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità della Dda di Potenza, ma ha solo consegnato agli investigatori il telefono cellulare.
Lo si è appreso da fonti della giunta. In precedenza, si era diffusa la notizia di una perquisizione a casa di Bardi, la perquisizione riguarda invece l'ufficio del governatore, dove gli investigatori si trovano in questo momento. Bardi non sarebbe interessato da alcuna misura cautelare, sarebbe estraneo alla parte dell'inchiesta che riguarda la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, mentre sarebbe coinvolto in una "segnalazione" per un militare della Guardia di Finanza (Bardi è stato in passato vicecomandante generale delle Fiamme Gialle).
Altri aspetti che riguarderebbero Bardi nell'inchiesta si riferiscono al cambio alla guida dell'Azienda ospedaliera "San Carlo" di Potenza: in questo ambito, l'inchiesta riguarda anche i componenti della giunta regionale in carica all'epoca dei fatti. Le delibere all'attenzione degli investigatori sarebbero quelle relative al fondo di riparto.
Altre perquisizioni sono peraltro in corso da parte di Carabinieri e Polizia nell'ospedale San Carlo, il più importante della Basilicata.
Sono oltre cento gli indagati, secondo quanto si è finora appreso, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata stamani al capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Piro, arrestato a Lagonegro (Potenza). Proprio la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, nell'area sud della regione, sarebbe al centro dell'inchiesta che vede coinvolti diversi uomini politici e amministratori lucani. Tra questi l'attuale assessore regionale all'agricoltura, Francesco Cupparo (Forza Italia), nei cui confronti è stato disposto un divieto dimora a Potenza e l'ex assessore lucano alla sanità, Rocco Leone (attualmente consigliere regionale di Fratelli d'Italia) a cui è stato notificato l'obbligo di dimora a Policoro (Matera). Tra le persone coinvolte anche il direttore generale dell'ospedale San Carlo di Potenza, Giuseppe Spera.
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