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Inchiesta “Monte Nuovo”: conclusione delle indagini e nell’inchiesta entrano altri importanti personaggi come il candidato sindaco di Sassari l’attuale rettore dell’Università Gavino Mariotti.

Cagliari, 16 Magg 2024 - Conclusione delle indagini sull’inchiesta denominata “Monte Nuovo” della Procura di Cagliari, confermando le accuse di associazione mafiosa e associazione segreta per nei confronti degli indagati, saliti a 34, fra i quali è entrato a pieno titolo il candidato del centrodestra a Sindaci di Sassari, il rettore dell'Università di Sassari, Gavino Mariotti, (anche la sua elezione a rettore è sotto il riflettori della Procura), candidato sindaco del centrodestra alle elezioni amministrative dell'8 e 9 giugno.

Le indagini, avviate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Cagliari e condotta dai Carabinieri del Ros, nel settembre dello scorso anno aveva portato agli arresti di 31 persone, 13 in carcere e 18 ai domiciliari e tra questi molti nomi di spicco del mondo manageriale e amministrativo isolano, affiancati da personaggi di primo piano della panorama criminale sardo.

Poi a dicembre 2023, il Tribunale del riesame di Cagliari aveva derubricato i reati contestati, escludendo l'associazione mafiosa e segreta. Reati che ora il Pubblico Ministero, Emanule Secci, ha riproposto aggiungendo al fascicolo nuovi indagati.

Tra i personaggi entrati nell’inchiesta a pieno titolo vi è il nome più eccellente è quello del rettore di Sassari Gavino Mariotti, da Rettore candidato sindaco per la coalizione di centro destra alle elezioni comunali dell'8 e 9 giugno. L’uomo, secondo la Procura di Cagliari, sarebbe stato punto di riferimento nelle istituzioni, e avrebbe assicurato la sua disponibilità verso gli affiliati e le persone contigue per l'ottenimento di nomine dirigenziali nella sanità, accesso al credito bancario, assunzioni nella pubblica amministrazione e agevolazioni nelle prestazioni sanitarie pubbliche. Infatti, nei confronti di Mariotti viene ipotizzata l'associazione mafiosa e segreta in qualità di promotore e organizzatore del sodalizio assieme al medico Tomaso Cocco, primario della terapia del dolore dell’ospedale Marino di Cagliari, (prima il reparto era al Binaghi), Nicolò Cossu, ritenuto il capobanda, Tonino Crissantu, braccio destro di Cossu, l'ex assessora regionale all'Agricoltura della Giunta Solinas Gabriella Murgia, Giovanni Mercurio, collaboratore di Cossu e Crissantu, Battista Mele e Giuseppe Antonio Mesina. Questi avrebbe avuto il compito di affiancare Cossu nelle intimidazioni verso gli avversari e di protezione nei confronti degli affiliati, e Paolo Murgia, il componente della banda incaricato di bonificare le autovetture da eventuali microspie.

Ora, con la chiusura dell'inchiesta, vi sono altri due indagati: Giorgio Carboni, all'epoca dei fatti direttore sanitario dell'Ats e ora direttore generale della Asl del Medio Campidano, e Massimo Temussi, ex commissario Ats, direttore generale delle politiche attive del lavoro, non destinatario di misura cautelare ma già indagato da settembre, A questi importanti personaggi, così come a Tomaso Cocco, la Dda contesta l'ipotesi di abuso d'ufficio e rivelazione di segreto d'ufficio.

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