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Incontro con il candidato sindaco Massimo Zedda su sanità e integrazione tra servizi sociali e sanitari per garantire l’accesso alle cure.

Cagliari 23 Apr 2024- Sinistra Futura ha organizzato ieri in via Emilia Fondazione Berlinguer – Cagliari, un incontro con il candidato Sindaco per le prossime elezioni comunali di Cagliari, MASSIMO ZEDDA. Si è parlato di Sanità, della situazione attuale e di come poter integrare i servizi sociali e sanitari per garantire l'accesso alle cure a tutti e tutte.

Abbiamo liste d’attesa insostenibili sia nel pubblico che nelle strutture private. Non si tratta più solo di battersi per il diritto alla salute, per l’accesso alle cure e per riportare la sanità pubblica a un livello di rapida accessibilità per garantire la risoluzione del problema, ma siamo arrivati a un punto di saturazione totale. A causa delle liste d’attesa infinite sul pubblico, le persone si sono riversate nelle strutture private a pagamento saturando anche questa unica via per garantirsi prestazioni mediche.

Quindi non basta neppure più pagare: perché anche le liste d’attesa dei privati sono diventate lunghe sei mesi o addirittura un anno: una situazione che è completamente sfuggita di mano a causa di politiche di gestione della sanità davvero scellerate.

La Sardegna con il 13,7% è la regione con la più alta percentuale di persone che rinunciano alle prestazioni sanitarie. Nell'isola si rinuncia alle cure a causa di liste di attesa troppo lunghe, prestazioni sanitarie troppo onerose e difficoltà di accesso ai luoghi che erogano il servizio. Esiste inoltre una rilevata difficoltà a capire dove e a chi rivolgersi per risolvere il proprio problema di salute.

Esistono poi diverse tipologie di utenti: quelli che hanno i mezzi per curarsi, quelli che non hanno strumenti ma hanno “conoscenze” nell’ambiente sanitario, quelli che si rivolgono al politico per favorire il loro accesso alle prestazioni. Poi c'è la fascia più debole: gli anziani non autosufficienti. Secondo il 19° Rapporto CREA Sanità, si prevede un aumento della presenza degli over 65 sulla popolazione europea (attualmente del 33%, nel 2032 sarà quasi del 40%).

È necessario ripartire dal concetto di diritto alla salute, dalla sanità territoriale, dai piccoli presidi nei paesi, dalla prima emergenza, sino alle strutture di eccellenza e specialistiche. Solo con una rete sanitaria a maglie strette possiamo fornire una sanità a misura di cittadino.

Le principali difficoltà e criticità del servizio sanitario sono: accesso alle strutture, difficoltà di prenotazione/prenotazione online, tecnologia e strumenti informatici, tempi di attesa, prevenzione, individuazione delle strutture e dei percorsi di cura. Prenotazioni online (CUP online). È ovviamente un grande disagio pensare che l’unico modo a disposizione del cittadino per prenotare un esame o una visita sia quello online.

Questo comporta dare per scontato che si possieda o si sappia utilizzare un pc. Avere SPID o la carta di identità elettronica e una connessione internet.
Non solo gli anziani ma anche molti giovani hanno difficoltà nell’utilizzo degli strumenti informatici, o ne sono proprio sprovvisti, e questo non può essere un limite al diritto alle cure.
I Comuni dovrebbero intervenire attivamente aiutando e supportando i cittadini per esempio attraverso l’apertura di sportelli dislocati nel territorio, magari nelle stesse circoscrizioni, con infoPoint della salute “Sa domu de sa saluri” (Casa della Salute).
Sportelli dove le persone possano trovare aiuto e supporto. È dunque fondamentale che gli enti locali abbiano un ruolo centrale in questa riorganizzazione sanitaria.

L’accesso alle cure può riguardare anche la mobilità e l’accesso fisico ai luoghi di cura ed il superamento di barriere di accesso economiche, sociali e culturali:

Servono trasporto sociale (consolidamento del servizio Amico Bus) /parcheggi riservati.

Presenza di mediatori linguistico-culturali per facilitare la comprensione sia della persona che del personale che prende in carico la persona.

Contrastare la povertà sanitaria. Ridurre le barriere di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari per le persone vulnerabili dal punto di vista socio-economico, mediante il paradigma della sanità pubblica di prossimità, dell’inclusione attiva, dell’integrazione sociosanitaria e di comunità. L'obiettivo è raggiungere le persone hard to reach e la popolazione invisibile ai servizi sanitari, per soddisfarne i bisogni di cura all’interno di percorsi clinico-assistenziali e attraverso, quando necessario, l’erogazione di medicinali e dispositivi i cui costi sono a carico del paziente e il referral verso le strutture della medicina territoriale o ospedaliere.
Spendere di più per la tutela della salute è un investimento.
La complessità attuale del concetto di salute fa sì che sia necessario coinvolgere altri attori nel processo (non solo quindi il Sistema Sanitario) come per esempio i Comuni che acquistano quindi un ruolo che può essere determinante nella produzione di salute. E creare salute comprende necessariamente la lotta alle diseguaglianze.

Manifesto-La Salute Nelle Città: Bene Comune (Health City Institute marzo 2023), prodotto grazie alla collaborazione di società scientifiche, esperti, Università, e anche Anci.
Nascono dalla collaborazione tra Regione, Asl, Anci e singoli comuni.
Un servizio di prossimità gratuito facilmente individuabile e accessibile.
Il progetto nasce per essere pensato in relazione a paesi montani ma anche per quartieri isolati o in difficoltà o in periferia.
Garantisce il livello di accesso ai servizi dove prima risultava difficile.

1. Servizi per la salute
2. servizi comunali
3. servizi di supporto digitale
4. servizi territoriali di accompagnamento
Fornisce supporto ai gruppi più esposti alle difficoltà con particolare attenzione alle situazioni di marginalità sociale e territoriale e alle situazioni di disagio psico-sociale.

Sono organizzazioni che possono essere declinate in vari modi a seconda delle necessità locali. I Comuni sono dunque fondamentali nella gestione della salute che a sua volta crea benessere. Questa strada però non può non passare attraverso la lotta alle diseguaglianze (economiche, sociali, e anche a quelle inerenti l'istruzione), e attraverso nuove politiche di integrazione sociosanitaria rivolte alle persone con maggiori difficoltà. Com

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