Press "Enter" to skip to content

Budapest, paese di una aberrante ‘Democratura’ e Orban novello apprendista dittatore nuova udienza per Ilaria Salis. E ancora una vota, per aver dato, forse, un pugno a due nazisti amici del presidente, portata in aula, come una terrorista, legata a una guardia con la catena e le manette ai polsi.

Cagliari, 28 Mar 2024 – È comparsa in Aula, di nuovo, in manette, con i ceppi alle caviglie, e legata a una guardia attraverso una catena. Ilaria Salis, l'attivista 39enne di Monza, detenuta da 13 mesi a Budapest con l'accusa di avere aggredito due militanti di estrema destra, potrebbe lasciare il carcere se il giudice, Jozsef Sòs, le riconoscerà gli arresti domiciliari. Intanto per problemi tecnici, si sono allungati i tempi nel processo in corso, e il giudice ha deciso di non ascoltare una delle vittime e i due testimoni previsti per oggi. Dunque parlerà soltanto Salis e poi sarà presa la decisione sulla richiesta dei domiciliari. La prossima udienza è stata già fissata al 24 maggio.

Il “caso delle manette”, che ha avuto un gran clamore mediatico in Italia, si ripropone. In aula sono presenti, tra gli altri, i giuristi Aurora d'Agostino e Giuseppe Romano che, prima dell'udienza istruttoria avevano sperato in una Salis “libera” da coercizioni fisiche. Un'aspettativa rafforzata - sostenevano - dalla “direttiva n. 343 del 2016 dell'Unione europea, all'art. 5 impone agli Stati membri, di adottare le misure appropriate per garantire che gli indagati e imputati non siano presentati come colpevoli, in tribunale o in pubblico, attraverso il ricorso a misure di coercizione fisica”.

Salis, in carcere da febbraio 2023, è accusata di aver aggredito, insieme ad altre persone, dei manifestanti di estrema destra tra il 9 e il 10 febbraio. La donna era insieme a esponenti di estrema sinistra. L'occasione - la commemorare il “Giorno dell'onore”, ovvero una ricorrenza, non ufficiale, in memoria dei soldati ungheresi e tedeschi morti negli scontri con l'Armata Rossa. Correvano gli anni 1944 e 1945 quando Budapest venne accerchiata e bombardata dall'esercito sovietico nel cosiddetto “assedio di Budapest”. In questo contesto, una manifestazione legata a movimenti di estrema destra, l'italiana avrebbe agito.

Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha commentato l'ingresso in aula della Salis in manette e catene: “Mi auguro che la signora possa essere assolta, ho visto che è stata portata in aula in catene ma pare che poi sono state tolte. Non è un bel modo, non mi pare ci sia pericolo di fuga. Detto questo eviterei di politicizzare il caso se no si rischia lo scontro. A me preoccupa la cittadina Salis - sottolinea Tajani - non mi interessa se poi vogliono candidarla ma se si deve trasformare il processo in scontro politico lo scontro politico non la favorisce”.

“Un trattamento inumano e degradante. Salis è in un carcere di massima sicurezza pur senza una condanna. Ho incontrato uno dei suoi avvocati, Gyene Balint, il cui auspicio è che a Ilaria vengano concessi gli arresti domiciliari in Italia, e in subordine in Ungheria. Le manette ai polsi, catene alle caviglie e al guinzaglio, come a gennaio. Vergognoso” è il parere della deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari. “Fanno male, e dovrebbero indignare tutti, una donna al guinzaglio è il simbolo di un'umiliazione, di un Medioevo che ritorna” dice Alessia Morani. A chiamare in causa la premier è Matteo Renzi: “Non è accettabile che una cittadina italiana sia trattata così in Ungheria. Giorgia Meloni deve essere realmente patriota e spiegare a Viktor Orbán che o l'Ungheria rispetta la regole dello stato di diritto o nessun euro delle tasse degli italiani deve finire a Budapest come invece accade oggi (…). Presidente Meloni, si faccia sentire. Ci governano i Fratelli d'Italia o i sudditi d'Ungheria?”.

More from PRIMO PIANOMore posts in PRIMO PIANO »

Comments are closed.