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Coppa Davis: Australia fuori. Dopo 47 anni Sinner e compagni regalano l’ambita coppa all’Italia. Successo storico degli azzurri che vincono il secondo titolo nella storia del Tennis mondiale.

Roma, 27 Nov 2023 - Nel secondo singolare scende in campo Jannik Sinner contro Alex de Minaur. Aspettative altissime da parte dell'Italia. Con questa vittoria non bisognerebbe giocare il doppio e l'insalatiera sarebbe nostra. E così è stato. L'altoatesino ci ha regalato il sogno.

Primo set. L'azzurro allunga subito nel terzo game con un break fino a portarsi avanti sul 3-2. Tra il pubblico il tifo è alle stelle. Game dopo game, Sinner vince per 6-3 in 46 minuti. Un primo parziale facile per l'azzurro che strappa facilmente il servizio all'australiano per due volte.

Nel secondo set non ci sono più parole per descrive un immenso Jannik Sinner che si porta sul 3-0 consolidando il break. L'australiano è annichilito e non riesce a sfondare il muro dell'azzurro. Stiamo assistendo a una impresa storica. Partita perfetta per l'italiano che guadagna il 5-0 senza grandi difficoltà dopo un'ora e 20 minuti di gioco. E non c'è n'è per nessuno. Un netto 6-0 consegna all'Italia il secondo titolo dopo 47 anni.

Il commento a caldo di Jannik Sinner, ai microfoni di Rai Sport, dopo la superba vittoria contro l'Australia: "E' una gioia per gli italiani che sono venuti fino a qui a Malaga, e per tutti quelli che stanno a casa e hanno tifato per noi. E' una cosa grande. In questa stagione abbiamo sofferto ma siamo una squadra unita, ognuno di noi può essere contento. Abbiamo fatto un'ottima stagione, abbiamo sofferto da Bologna fino a qua. Abbiamo tenuto tanto che Matteo (Berrettini ndr) venisse qui a sostenerci, possiamo solo ridere. C'è tanta emozione, sapevamo che era una cosa grande, abbiamo avuto la giusta mentalità". 

"E' stato un percorso grandioso quello di questi due anni. E' una giornata che sognavo da due anni. Siamo una famiglia allargata. Ora possiamo festeggiare. Sono super orgoglioso. Non ho più parole" ha spiegato poi un emozionato, quasi in lacrime, Filippo Volandri, capitano degli azzurri.

Matteo Arnaldi: "Oggi sono felicissimo per aver vinto il match più importante della mia carriera. Sono contento per le emozioni e le sensazioni che ho provato: è una vittoria che conta, un mese fa è venuta a mancare una persona importante per me. Non ho giocato una delle migliori partite. Non è semplice però giocare in una finale di Davis. Sono contento per il risultato e per averla portata a casa".

l primo singolare ha visto affrontarsi il nostro Matteo Arnaldi, numero 44, contro Alexei Popyrin, numero 40. Nel primo set, al quarto game, l'azzurro riesce ad allungare grazie a un break: 3-1 per lui. Ma nel game successivo, il quinto, avviene immediatamente il recupero dell'australiano con un controbreak. E avanti così tra i due fino al 4 pari. Grazie anche a qualche errore gratuito di Popyrin, soprattutto di rovescio, Arnaldi si porta sul 5-4. L'australiano riequilibra, 5 pari, annullando tre set point all'azzurro che ha perso davvero una grande occasione. All'undicesimo game, è la volta di Arnaldi a dover annullare due palle break. Ma alla fine l'azzurro, tra alti e bassi, riesce a portarsi a casa il primo set per 7-5, in 55 minuti.

Il secondo set non inizia troppo bene per Matteo. Tanti errori gratuiti, troppi doppi falli, l'australiano ne approfitta e guadagna il 4-0 in pochissimo tempo. L'azzurro sembra aver perso la concentrazione. Popyrin allunga a 5-2 senza troppa fatica. Momento davvero difficile per l'italiano che ora deve pensare a chiudere il set e concentrarsi sul terzo. L'australiano vince il secondo set per 6-2 in 35 minuti.

Terzo set. Arnaldi torna in campo con un atteggiamento migliore e, soprattutto, più reattivo. Volandri, durante la pausa, deve averlo scosso dal suo torpore e convinto ad avere la fiducia necessaria per rimanere aggrappato al match. L'azzurro cerca di dare il tutto per tutto. E ci riesce. L'azzurro vince il terzo set per 6-4, in due ore e 29 minuti. Dopo il primo singolare, l'Italia è in vantaggio.

I tifosi italiani hanno sempre ragione. Quest'anno si erano convinti che poteva essere l'occasione giusta per tornare a vincere e la vittoria contro la Serbia ne è la prova. Ora, tra noi e l'insalatiera c'era l'Australia che di trofei ne ha vinti 28. Noi ne avevamo vinto uno solo, nel 1976, con il fantastico quartetto che oggi commenta le imprese dei ragazzi di Filippo Volandri. Gli australiani erano alla seconda finale consecutiva, dopo quella persa l'anno scorso con il Canada, noi avevamo giocato l'ultima nel 1998, 25 anni fa.

Ma dalla nostra abbiamo il “fenomeno” Jannik Sinner, il “fantastico” Lorenzo Sonego, e tutta la banda composta da Matteo Berrettini, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Simone Bolelli, capitanati da Volandri, che solo a guardarli in tv tifare e incitare i compagni di squadra, è venuta a tutti la pelle d'oca.

Ma erano altri tempi e, soprattutto, era un altro tennis. Certo, loro sono la seconda nazione più titolata nella storia in Davis e puntavano al 29esimo titolo, il primo dal 2003. Ma anche noi oggi puntavamo al secondo titolo nella storia del torneo. E ci siamo riusciti. Ci sono riusciti.

Il confronto odierno fra azzurri e “aussie” è stato di un altro livello, diversi i protagonisti e diverso lo spirito. Una finale storica per noi. Per riuscire finalmente a raccontare non solo dei “Fab Four” del 1976, ma anche dei nostri giovanissimi, talentuosi, fantastici ragazzi degli anni 2000, che sono riusciti ad imporsi di fronte al “gotha” del tennis mondiale.  Dopo 47 anni, l'insalatiera torna in Italia.

Il successo dell'Italia contro la Serbia nella semifinale di Coppa Davis, a Malaga, si traduce anche in un grande successo di ascolti, su Rai 2. Occhi puntati soprattutto sull'impresa di Jannik Sinner contro Novak Djokovic - nel secondo incontro del pomeriggio di ieri - che, dalle 15.04 alle 17.42, è stata vista da 2 milioni 149 mila spettatori, con uno share del 17 per cento. A seguire, dalle 18.23 alle 20.07, la vittoria decisiva di Sinner-Sonego in doppio contro Djokovic- Kecmanovic ha avuto un pubblico di 2 milioni 536 mila spettatori con uno share del 15.7 per cento. A fine mattinata, invece, la sconfitta di Lorenzo Musetti contro Miomir Kecmanovic - dalle 12.10 alle 14.40 - è stata vista da 1 milione 689 mila spettatori, con uno share del 12.2 per cento. 

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