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Vasta e brillante operazione antidroga dei carabinieri del Ros: eseguite sette ordinanze di custodia in carcere e domiciliari.

Cagliari, 7 Dic 2021 - Nelle prime ore di ieri mattina i carabinieri dei Ros hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare, quattro nell’Isola (nell’Oristanese e nel Nuorese) e tre nel comune calabrese di San Luca.

Quindi sono finiti in carcere Francesco Borore, 63 anni di Borore, Costantino Dore, di 59 di Orgosolo, ma residente ad Arborea, Salvatore Innocenti, di 33 anni di Fonni, Silvano Murgia, di 76 anni, di Uras, finito ai domiciliari viste le sue precarie condizioni di salute. Sono anche finiti in carcere tre calabresi, Antonio Strangio, di 62 anni, Sebastiano Ficara, di 36 e Giuseppe de Luca, di 63 anni.

I militari, durante le perquisizioni effettuate, in collaborazione con i colleghi dei comandi provinciali di Nuoro, Oristano e Reggio Calabria, con il supporto di un elicottero dell’Arma, in casa di Dore è stato recuperato dell’Hashish mentre in un’area riconducibile a Innocenti, a Prato Sardo, a Nuoro, sono state sequestrate 2.000 piantine di Marijuana.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura distrettuale Antimafia di Cagliari, ha permesso di ricostruire i ruoli delle persone arrestate, le modalità del trasporto dei carchi di Cocaina, fatti arrivare in Sardegna (via mare con arrivo nel porto di Olbia) grazie a dei corrieri alla guida di auto a noleggio in cui era stata occultata la droga. Da qui i panetti marchiati ‘Ndr arrivarono a Borore, Arborea e anche nel sud dell’Isola, a Decimoputzu, probabilmente per lo smercio su Cagliari.

Come ricostruito ieri mattina il vice comandante nazionale dei Ros, Gianluca Valerio, e i comandanti della sezione anticrimine di Cagliari, Giorgio Mazzoli, e quello del Nucleo anticrimine di Nuoro, Gabriele Tronca, il referente in Sardegna del clan calabrese era Porcu, coinvolto in passato in un doppio sequestro di persona. La droga arrivava nel suo ovile attraverso il contatto con Strangio e Ficara, arrivati in Sardegna più volte, come è emerso durante le indagini del Ros. Infatti, lo stupefacente arrivava nelle auto dei corrieri e c’è chi viaggiava con la figlia minorenne per destare meno sospetti. I due calabresi restavano spesso nell’Isola a casa di Murgia, sposato con la sorella di Strangio, dunque uomo di fiducia del clan.

Durante le indagini è stato anche intercettato un carico e sono stati messi sotto sequestro 500 mila euro in contanti nascosti nell'auto di un corriere.

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