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Roma, 25 Nov 2020 – Ancora una volta il Governo è fermo. Al palo per una maggioranza che non ha mai il coraggio di decisioni drastiche e veloci. L’Esecutivo Conte pare il ‘Sor tentenna’ che non ha mai il coraggio di andare veloce e fino in fondo. Purtroppo questo è il risultato di una maggioranza che non si scosta mai dalla decisioni di difesa di interessi di parte. A volte la maggioranza sembra composta da lobbisti che da esponenti politici che cercano solo il bene dei cittadini. Che dovrebbe essere quest’ultimo, appunto il bene comune, la stella polare dei rappresentanti degli italiani. Infatti, al Governo non basta una settimana di tempo da due dimissioni e il passo indietro di Eugenio Gaudio per nominare un nuovo commissario alla sanità calabrese. I nomi che giravano fino a tutta la giornata di ieri, Narciso Mostarda, medico che dirige la Asl Roma 6 e Luigi Varratta, ex prefetto a Reggio Calabria non superano i veti incrociati dei partiti della maggioranza. Il primo è dato per vicino al Pd, il secondo è sostenuto dal M5s.

La vicenda da settimane mette in imbarazzo il governo dopo che il commissario Saverio Cotticelli aveva dovuto dimettersi per aver rivelato alla trasmissione di Rai3 'Titolo V' di non sapere di dover approntare il piano anti-covid della regione Calabria. Sono poi di pochi giorni dopo le dimissioni del suo successore Giuseppe Zuccatelli, per un video in cui sostiene che le mascherine non servano a nulla, e infine l'ex rettore della Sapienza che dopo essere stato indicato commissario sostiene di non poter andare in Calabria per contrarietà della moglie.

Il premier Giuseppe Conte e il ministro della sanità Roberto Speranza speravano di chiudere la partita in serata, ma un confronto durato ore non è riuscito a sciogliere il nodo. Il Consiglio dei Ministri inizia alle 21, con tre ore di ritardo rispetto alla convocazione, e viene dichiarato concluso all'una di notte, dopo due ore di sospensione. Il confronto, viene riferito dalle agenzie, si infiamma soprattutto nelle riunioni che si tengono a margine del Cdm nelle quali si discute proprio di sanità calabrese. Dalle stesse fonti trapela anche che sarebbe spuntata l'ipotesi di chiedere ad Agostino Miozzo, attuale coordinatore del Cts, di ricoprire l'incarico.

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