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Le sorprese dell’Instabile presidente Usa Trump: “Nessun americano o iracheno colpiti negli attacchi in Iraq”

Washington, 9 Gen 2020 - "Il popolo americano deve essere grato e felice, nessun americano è rimasto ferito, non abbiamo subito vittime, ma soltanto piccoli danni alla nostra base militare", ha detto il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel suo discorso alla nazione dopo gli attacchi iraniani alle basi irachene che ospitano truppe americane.

"Finché sarò presidente degli Stati Uniti, all'Iran non verrà mai permesso di avere l'arma nucleare". Così Donald Trump ha detto all'inizio della sua dichiarazione alla Casa Bianca.

"L'Iran sembra adesso essere in svantaggio, è un bene per tutto il mondo. Nessun americano è stato ucciso grazie alle precauzioni che avevamo preso", ha aggiunto, spiegando che "le sanzioni severe contro l'Iran resteranno finché non cambierà atteggiamento".

Il presidente Usa ha difeso l'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani avvenuta il 3 gennaio in un raid Usa a Baghdad, affermando che era "il maggior terrorista del mondo", e aggiungendo che le mani di Soleimani erano "ricoperte di sangue". "Responsabile di alcune delle peggiori atrocità, alimentava guerre civili sanguinose in tutta la regione", ha spiegato il Presidente. "Pianificava attentato contro obiettivi americani, ma noi glielo abbiamo impedito", ha aggiunto.

Il presidente ha annunciato ulteriori sanzioni "immediate" contro l'Iran. E ha detto: chiederò un maggiore coinvolgimento della Nato.

Donald Trump invita poi l'Europa e gli altri firmatari dell'accordo del 2015 sul nucleare iraniano a ritirarsi dall'intesa stessa. Le potenze mondiali "devono abbandonare quello che resta di questo accordo nucleare", ha detto, aggiungendo però che "dobbiamo collaborare tutti per stringere un nuovo accordo con l'Iran che renda il mondo più sicuro e consenta all'Iran di prosperare". Il tycoon a maggio del 2018 ha ritirato gli Stati Uniti unilateralmente dall'accordo sul nucleare, che era stato firmato dal suo predecessore Barack Obama. "L'Iran può essere un grande Paese", ha detto il presidente Usa.

"Non abbiamo bisogno del petrolio in Medio Oriente", ha detto il presidente Usa, in un passaggio del suo discorso, rivendicando che da quando è entrato in carica, "l'America ha raggiunto l'indipendenza energetica". "Siamo i primi produttori al mondo di petrolio e gas naturale", ha detto.

Donald Trump ha concluso la sua breve dichiarazione dalla Casa Bianca con un messaggio rivolto "alla gente e ai leader dell'Iran. Vogliamo che abbiate un grande futuro, quello che meritate, di prosperità a casa e in armonia con le nazioni del mondo. Gli Stati Uniti sono pronti a sposare la pace con quelli che la cercano". L'Iran, ha detto ancora il presidente, "potrebbe essere un grande paese se ci fossero pace e stabilità", ma questo non è possibile se l'Iran continuerà ad alimentare "focolai di odio".

Teheran ha lanciato nella notte l'operazione 'Soleimani Martire' sferrando un attacco missilistico in Iraq contro due basi che ospitano le truppe americane e quelle della coalizione, tra cui militari italiani. Una pioggia di cruise e di missili balistici a corto raggio partita dal territorio iraniano e che si era abbattuta contro la base di al-Asad e contro quella di Erbil, come prima rappresaglia per l'uccisione del generale Qassem Soleimani da parte degli Usa. L'Iran aveva parlato di un bilancio di 80 morti. Dato smentito prima dal Pentagono e dalla Nato e poi dallo stesso presidente Usa.

Il personale del contingente militare italiano ad Erbil si è radunato in un'area di sicurezza e gli uomini si sarebbero rifugiati in appositi bunker. Risultano tutti illesi.  Cnn: Usa avvisati in anticipo dall'Iraq dell'attacco Gli Stati Uniti sarebbero stati informati in anticipo dell'attacco iraniano alle loro basi dagli iracheni, i quali erano stati allertati da Teheran. L'indiscrezione era arrivata da una fonte diplomatica araba citata con evidenza dalla Cnn. Baghdad, secondo la fonte, avrebbe comunicato a Washington "quali basi sarebbero state colpite" dopo averne ricevuto comunicazione dagli iraniani. Circostanza poi confermata da Trump.

Il presidente iracheno, Barham Saleh, ha condannato l'attacco missilistico iraniano contro due basi Usa in Iraq e ha messo in guardia dai "pericolosi sviluppi" nella regione. "Denunciamo il bombardamento missilistico iraniano che ha colpito installazioni militari sul territorio iracheno e rinnoviamo il nostro rifiuto della reiterata violazione della sovranità dello Stato e della trasformazione dell'Iraq in un campo di battaglia per le parti in guerra", si legge in una nota.

L'attacco missilistico contro le truppe e la coalizione statunitensi in Iraq ha avuto successo, lo ha detto la Guida suprema iraniana, Ali Khamenei in un discorso trasmesso in diretta tv in Iran. La Guida Suprema parla dalla città santa di Qom dopo l'attacco militare iraniano a basi che ospitano truppe Usa in Iraq. "Oggi la nazione dell'Iran è ben equipaggiata", ha aggiunto Khamenei, "ma noi non ci affidiamo solo ai mezzi militari". 'La presenza degli americani nella regione deve finire'' - ha proseguito - ''Gli americani diffondono distruzione e corruzione nella regione e per questo motivo la loro presenza deve finire'', ha aggiunto Khamenei. "Abbiamo dato uno schiaffo agli Usa ma non è ancora finita".

L'attacco dell'Iran alle basi Usa in Iraq è stato condotto per "legittima difesa" contro un "attacco terroristico" compiuto con l'uccisione del generale Qassem Soleimani. Lo ha detto ai media a Teheran il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif.

Almeno due razzi sono stati lanciati sulla green zone nella capitale irachena Baghdad. Le sirene d'allarme sono scattate anche all'ambasciata americana, nel mirino delle milizie filo-Iran da diversi giorni ormai. Non risultano vittime.

Il presidente Sergio Mattarella segue la crisi apertasi con l'uccisione del generale iraniano Soleimani da parte degli Stati Uniti in stretto contatto con il governo e in particolare si auspica che non ci siano ulteriori escalation militari nella regione. Il Quirinale - si è appreso - segue l'evolversi della crisi prestando grande attenzione alla sicurezza dei militari italiani stanziati in Iraq e nelle altre regioni dell'area. Sul fronte libico si auspica una sforzo dell'intera comunità internazionale.

“È accaduto quello che temevamo. L'Iran ha risposto al raid Usa lanciando decine di missili contro le basi militari di Ayn al-Asad e di Erbil in Iraq. Entrambe ospitano personale della coalizione internazionale anti-Isis, di cui fa parte anche l'Italia". Lo ha dichiarato in un post su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Seguiamo con particolare preoccupazione - aggiunge - gli ultimi sviluppi e condanniamo l'attacco da parte di Teheran. Si tratta di un atto grave che accresce la tensione in un contesto già critico e molto delicato

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