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Sindacati a Reggio Calabria: “Ripartiamo dal Sud per unire il Paese”

Reggio Calabria, 22 Giu 2019 - Reggio Calabria è diventata la cassa di risonanza delle esigenze e dell'allarme che viene dal Sud Italia sulle questioni economiche e sociali. Alle 9.30 di questa mattina è partita la manifestazione sul tema "#futuroalLavoro, ripartiamo dal Sud per unire il Paese" organizzata da Cgil, Cisl e Uil alla quale partecipano i segretari generali dei tre sindacati Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Il corteo, partito da Piazza De Nava, dopo aver percorso corso Garibaldi ha raggiunto Piazza Duomo, luogo in cui si stanno svolgendo gli interventi conclusivi dei segretari generali.

"Una mobilitazione nazionale unitaria nel Sud perché dal Mezzogiorno si deve ripartire per unire il Paese e rivendicare la centralità del lavoro come leva per contrastare le profonde diseguaglianze sociali, economiche e territoriali che attraversano l'Italia". Questo è lo spirito dell'iniziativa promossa dai sindacati confederali. "L'Italia non cresce e aumenta il divario tra Sud e il resto della penisola", denuncia la Cgil evidenziando alcuni dati: l'Italia è penultima in Europa per tasso di crescita del Pil, e nel Mezzogiorno il Pil pro-capite è inferiore del 45% rispetto al Centro-Nord. La disoccupazione è tra i livelli più alti della Ue, e nel Sud è al 19,4% contro il 6,8% delle regioni settentrionali, l'inattività èal 45,5% rispetto a una media nazionale del 34,3%. Al Sud coloro che abbandonano le scuole sono il 20%, il doppio del Nord, e solo il 5,4% dei bambini può usufruire dei servizi per l'infanzia contro il 17% dei loro coetanei che vive al Nord.

Inoltre, nelle regioni meridionali i posti letto per sanità e assistenza sono un terzo di quelli del Nord, crescono quindi le migrazioni sanitarie, e le famiglie in povertà assoluta sono il 10%, a fronte del 5,8% del Nord e del 5,3% del Centro. Per la Cgil "tornare a crescere significa affrontare l'enorme divario di sviluppo tra le diverse aree del Paese. Nell'azione di Governo manca però una visione complessiva delle esigenze dei territori e le misure che propone, dall'autonomia differenziata alla flat tax, creano solo ulteriori diseguaglianze. Così come proposto nella Piattaforma unitaria, da Reggio Calabria si rivendicano più investimenti pubblici per infrastrutture materiali e sociali e per la creazione di buona occupazione. Sono necessarie inoltre vere politiche industriali, il rafforzamento delle amministrazioni pubbliche e la messa in sicurezza del territorio. Per unire il Paese e dare futuro al lavoro dobbiamo ripartire dal Sud".

"C'è un arretramento di tutto il Paese rispetto all'Europa e non solo. Per noi l'Italia va unita e non divisa. Basta con le logiche dell'autonomia differenziata, che aumentano ancora di più le disuguaglianze. C'è bisogno di fare investimenti sia in infrastrutture materiali ma anche in quelle sociali e serve una politica industriale. Noi ripartiamo da qui per unire concretamente il Paese. Le differenze sono enormi ma per ripartire da questa importante area del Paese bisogna dare seguito ad un Piano straordinario di investimenti per creare lavoro e realizzare uno sviluppo vero che duri nel tempo".

"Io c'ero nel 72, ci sono stato nelle lotte per la democrazia contro il fascismo, contro le brigate rosse, contro tutte le mafie, ma abbiamo bisogno di riprendere l'economia. Cristo si è fermato ad Eboli e l'alta velocità a Salerno; questo dà la dimensione di come il Mezzogiorno sia ancora abbandonato. Bisogna fare investimenti pubblici e privati per rilanciare l'economia e fare le infrastrutture. Basterebbe mettere in sicurezza il territorio per avere prospettive di rilancio, purtroppo invece dobbiamo piangere sempre morti sul lavoro per la scarsa capacità di dare sicurezza al lavoro e dobbiamo avere sempre una prospettiva sbagliata non utilizzando le risorse economiche europee che non spendiamo fino in fondo".

"Se il Governo non cambia la sua linea economica lo sciopero generale è sempre più vicino. È l'ultimatum lanciato dalla leader della Cisl, Annamaria Furlan, oggi in piazza a Reggio Calabria per la manifestazione nazionale dei sindacati 'Ripartire dal sud' -. Se il Governo cambia la linea economica e mette al centro crescita e lavoro invece di una flat tax che premia le famiglie più ricche lo sciopero generale non sarà necessario. Se invece continua a parlare d'altro useremo tutti gli strumenti che abbiamo per far cambiare questa traiettoria. E' inaccettabile che dopo tanti sacrifici fatti dagli italiani e dalle italiane durante la crisi più grave della nostra storia questi sacrifici si disperdano perché non ci si concentra su crescita e lavoro. Questa di oggi è una manifestazione imponente. Migliaia e migliaia di donne, di uomini e soprattutto giovani giunti da ogni regione del Mezzogiorno e anche dal resto d'Italia, con la loro presenza, lanciano un messaggio al Governo che non può essere ignorato: l'Italia non esce dalla crisi senza lo sviluppo del Mezzogiorno".

"Aderiamo alla manifestazione organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per il Sud". Lo ha dichiarato il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, che ha aggiunto: "Il regionalismo differenziato non deve produrre ulteriori spaccature sociali e istituzionali, amplificando le divisioni del Paese. Serve prima di tutto un grande piano di sviluppo su politiche industriali, formazione e welfare. Non possiamo consentire che il Sud sia solo una spiaggia di sbarco per migranti e una terra da dove i giovani emigrano. L'impegno delle Acli in tutte le regioni meridionali è volto soprattutto a rompere l'isolamento delle periferie, per questo accogliamo con soddisfazione che i sindacati ripartano proprio dalla Calabria per ribadire la centralità del Mezzogiorno nel rilancio economico e produttivo dell'intero Paese".

​"No all'autonomia differenziata. Il Paese ha bisogno di essere unito e non diviso. Questo è quello che chiede questa bellissima piazza. Sanità, welfare e trasporti moderni sono un diritto di tutti".