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Omicidio Kuciak. Rilasciati i sette italiani, scadute le 48 ore per la convalida dei fermi

Slovacchia, 3 Mar 2018 - Sei italiani sono stati rimessi in libertà intorno alla mezzanotte. Il settimo questa mattina dopo che era stato portato in ospedale per dolori al petto e poi dimesso. Tutti i sette i fermati erano stati arrestati giovedì scorso in connessione con l'omicidio del giornalista che, nel suo ultimo articolo descriveva le attività di persone vicine alla Ndrangheta e i loro affari con i fondi europei in Slovacchia.

Le persone fermate giovedì erano: Antonino Vadalà, imprenditore al centro del reportage del giovanissimo giornalista, Bruno Vadalà e Sebastiano Vadalà. E ancora: Diego Rodà, Antonio Rodà, Pietro Catroppa (54 anni) e Pietro Catroppa (26 anni).

Il responsabile della polizia slovacca Tibor Gaspar ha reso noto che, in connessione con l'omicidio del giornalista Jan Kuciak, la polizia sta lavorando su una nuova pista investigativa. Nel contempo, ha respinto di aver ricevuto nel passato dall'Italia informazioni sull' attività della 'ndrangheta nell'est della Slovacchia come ha sostenuto il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria Gaetano Paci che ha dichiarato "già da tempo di aver ufficialmente posto all'attenzione degli organi di polizia internazionale e della polizia nazionale slovacca la necessità di monitorare le attività del gruppo dei calabresi arrestati perché sospettati di essere coinvolti nell'omicidio del giovane giornalista Jan Kuciack e della sua compagna".

Liberati italiani in slovacchia per deccorrenza dei termini_sono accusati dell'omicidio del giovane giornalistaPaci poco prima - commentando la notizia delle scarcerazioni aveva sottolineato: "Non entro nel merito dei provvedimenti adottati dall'autorità giudiziaria slovacca. Ciò che posso assicurare è che noi come Dda di Reggio Calabria continueremo a indagare su tutti quei gruppi di 'ndrangheta che operano in Europa tutte le volte che ci sono elementi da approfondire".

Il rappresentante dell'Osce per la libertà di stampa, Harlem Desir, ha incontrato a Bratislava il premier slovacco Robert Fico, al quale ha chiesto una indagine "esaustiva e trasparente" sull'omicidio del giornalista Jan Kuciak. "L'impunita' sarebbe un secondo crimine contro la libertà di stampa, i responsabili devono essere portati davanti alla giustizia", ha detto Desir in un comunicato diffuso dopo l'incontro.

Un gruppo di reporter investigativi continuerà il lavoro di inchiesta di Jan Kuciak, il giornalista slovacco ucciso la settimana scorsa insieme alla fidanzata, Martina Kusnirova, mentre lavorava a un'inchiesta sui fondi Ue concessi a italiani legati alla 'ndrangheta e con contatti nel governo del premier Robert Fico. Una redazione speciale verrà istituita a Bratislava con giornalisti provenienti dalla Ringier Axel Springer, società editrice che detiene anche il sito internet Aktuality.sk per il quale lavorava Kuciak. "Stiamo mettendo insieme una redazione investigativa per continuare il lavoro di Jan - ha spiegato il direttore Mark Dekan - Continueremo nella battaglia per la libertà di stampa e l'osservanza della legge e della democrazia". "Se l'obiettivo di questo crimine era di scoraggiare una società indipendente come Ringier Axel Springer Slovacchia dal rivelare ogni illecito, abbiamo bisogno di dire agli autori, non avrete mai la meglio su di noi", ha aggiunto il direttore di Aktuality.sk, Peter Bardy.

"Oggi, sia per capacità di infiltrazione nel sistema economico che per la capacità di controllo del territorio, come nella supremazia nel settore del traffico internazionale di cocaina, la 'ndrangheta è l'organizzazione di matrice mafiosa senza dubbio più forte. Davanti a tutto questo la sensibilità di polizia e dell'autorità giudiziaria deve essere altissima nel contrasto ai gruppi criminali". Lo sottolinea il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, riferendosi all'arresto in Slovacchia di sette italiani nell'ambito dell'indagine nata dal reportage del giornalista Jan Kuciak, ucciso con la fidanzata.

"Credo che la polizia abbia svolto una attività investigativa di altissima qualità", rileva il procuratore antimafia riferendosi agli sviluppi delle indagini. "Il fatto di essere riusciti a fare luce nel giro di pochi giorni sul contesto in cui è maturato l'omicidio - aggiunge - dimostra la consapevolezza dell'importanza di contrastare la criminalità di matrice mafiosa e la 'ndrangheta in particolare". "C'è la consapevolezza che la 'ndrangheta al momento sia l'organizzazione di matrice mafiosa più forte", afferma de Raho. Le proiezioni internazionali della 'ndrangheta sono ormai evidenti, come dimostra il fatto che riesca a gestire locali e a insediarsi stabilmente nei territori: in Svizzera, Germania, Olanda nei Paesi dell'est, cosi come in Australia, in Canada e Stati Uniti. Nel settore della cocaina, ha relazioni in Colombia, Costarica e in altri paesi del centro e sud America. Solo nel porto di Gioia Tauro vengono sequestrati, ogni anno, quantitativi non inferiori a una tonnellata e mezza".

Migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni anticorruzione organizzate in Slovacchia per ricordare il giornalista Jan Kuciak, che stava indagando sulla presunta corruzione legata alla mafia italiana. Circa 25mila persone, secondo gli organizzatori, si sono riunite venerdì sera a Bratislava. Le manifestazioni di protesta si sono svolte in una dozzina di altre città in tutto il paese, con temperature ben al di sotto dello zero. "Giornalisti, non temete, siamo con voi!", si legge su alcuni cartelli sventolati dai manifestanti.

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