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Lavori Consiglio Sardegna – Riordino della rete ospedaliera, approvati capitoli 10, 11 e 12.

Cagliari 19 Ott 2017 - Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha aperto i lavori della seduta n. 255 e a conclusione delle formalità di rito ha annunciato la prosecuzione dell’esame e delle votazioni del documento n. 16/XV/A (Giunta Regionale) “Proposta di ridefinizione della rete ospedaliera della Regione Autonoma della Sardegna”, a partire dal capitolo 10 “Ospedali privati”.

Il relatore della minoranza, Edoardo Tocco (Fi) introducendo i temi della sanità privata ha ricordato l’importanza del capitolo 10 ed ha denunciato il “drammatico momento della sanità privata nell’Isola” a seguito della riduzione dei budget nonostante le ricadute occupazionali («la sanità privata sarda occupa 1.500 dipendenti con un indotto non inferiore ai 4.000 addetti»). Tocco ha invitato la Giunta a ripristinare le adeguate quote di budget per le strutture private ed ha lamentato che, nonostante gli impegni a suo tempo assunti dall’assessore Arru, gli operatori delle cliniche Sant’Anna e Villa Elena di Cagliari che avevano perso il lavoro, “continuano a non averlo”.

Nel merito del Mater Olbia, l’esponente forzista ha dichiarato: «Non abbiamo nulla in contrario per il Mater che per noi deve mantenere quella missione specialistica per il quale è nato, in una visione sinergica con le altre strutture pubbliche e private già operanti in Sardegna».

Stefano Tunis (Fi) ha insistito sul concetto di sanità privata: «la sanità privata è, in sintesi, una sanità pubblica erogata da soggetti privati, perché finanziata dalla Regione con risorse pubbliche». «Questa precisazione – ha spiegato il consigliere della minoranza - serve anche ad affermare che, a proposito del Mater, deve essere calibrata quale quota di sanità privata finanziata dal pubblico erogherà e quanto sarà quella erogata e finanziata dal privato». In conclusione del suo intervento Tunis ha ricordato che per il Mater Olbia non c’è ancora l’accreditamento ed ha auspicato sul tema un dibattito “senza pregiudizi ideologici”.

Giorgio Oppi (Udc) ha svolto una serie di precisazioni e puntualizzazioni sulla sanità privata nell’Isola e nel ripercorrere la questione del budget ha anche affermato che molte case di cura private non raggiungono però neppure i budget di cui sono destinatari, mentre altre, particolarmente efficienti addirittura li superano. L’esponente della minoranza si è poi soffermato su alcune strutture private come Kinetika e San Salvatore di Cagliari («un imbroglio destinare risorse finanziarie perché erano strutture chiuse, non operanti») ed ha denunciato il rischio posti letto per il Policlinico di Sassari («potrebbe perdere 50 posti su un totale di 130»). Sul ruolo dei privati nel sistema della sanità sarda, Oppi ha riconosciuto un ruolo sostitutivo rispetto al pubblico come nel caso dell’Aias ma ha rivolto critiche al Mater Olbia.

Giuseppe Fasolino (Fi) ha aperto il suo intervento ricordando l’intervento dell’assessore Arru a proposito dei privati («il privato può aiutare il pubblico per erogare servizi di qualità insieme a quelli che il pubblico non riesce ad offrire») ed ha definito il progetto del Mater Olbia “un progetto lungimirante che deve essere considerato un investimento e non un costo”. L’esponente della minoranza ha quindi ricordato che “il Mater è un progetto positivo per l’intera Sardegna” ed ha polemicamente affermato che “forse gli investitori privati hanno sbagliato il territorio dove insediare la struttura”.

Alessandra Zedda (Fi) ha chiesto approfondimenti sul capitolo 10 e ha denunciato “un atteggiamento ostruzionistico verso le strutture della sanità privata («troppi aggravi di procedure e penalizzazioni nelle fasi di accreditamento e autorizzazione»). «Sono per il Mater Olbia – ha affermato l’esponente della minoranza – perché a suo tempo è stato pensato per garantire al Nord Sardegna e all’intera Isola una sanità di eccellenza ma ad oggi non c’è accreditamento né autorizzazione e per questo serve accelerare le procedure e non posporre le valutazioni».

Il consigliere, Luca Pizzutto (Art.1_Sdp), ha mostrato una certa diffidenza sull’operato dei privati in sanità («ogni volta che apriamo al privato per le carenze del pubblico poi non riusciamo a governarlo, come accade nella vertenza Aias dove i lavoratori non riescono a prendere gli stipendi»). L’esponente della maggioranza ha quindi insistito sul caso Mater Olbia ed ha affermato: «Ho votato tre anni fa il progetto del mater che però si è rivelato un mezzo imbroglio». Pizzutto ha lamentato la modifica di quel progetto e la variazione dei partner scientifici, nonché una carenza di informazioni sul nuovo progetto tali da impedirne la votazione in Aula.

Emilio Usula (Rossomori) ha ricordato la riunione del 2014 tra i capigruppo e il presidente della Giunta con l’assessore Arru per dare il via libera al progetto del Mater Olbia: «In quell’occasione dissi che quel progetto non poteva indebolire il resto dell’offerta della sanità privata in Sardegna e ci furono offerte una serie di garanzie in tal senso».

«Ragioniamoci ancora – ha concluso Usula - perché ci sono troppo poche informazioni per poter decidere».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha ricordato le perplessità espresse, già ai tempi della Giunta Soru, sul progetto del Mater Olbia ed ha evidenziato che “dopo tre legislature la struttura non è operativa nonostante i ripetuti annunci inaugurali”.

Il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu, ha ribadito le richieste politiche del partito dei sardi “per un sistema sanitario equo ed efficiente, ben distribuita nei territori in un’ottica di perfetta fusione tra privato e pubblico ma con la governante in mano al pubblico”.  Il consigliere della maggioranza ha dichiarato di attendere una proposta emendativa al capitolo 10 e ha ribadito l’esigenza che “gli standard di sicurezza imposti al pubblico siano estesi ai privati e che nella cessione dei posti letto anche il privato sia chiamato a rispondere sulla efficienza”.

Il consigliere Gigi Ruggeri (Pd) ha auspicato moderazione nei giudizi ed ha rielencato una serie di interventi promossi all’interno del documento anche a proposito del Mater («abbiamo inserito un limite temporale perché le proposte del Mater assumano connotazione fattuale e abbiamo previsto la ridistribuzione dei posti letto accreditati».

Ruggeri ha inoltre ricordato l’inserimento, per la prima volta, delle strutture private nel sistema anche delle acuzie ed ha invocato “elasticità” senza che il tutto possa essere interpretato come “un aprire le porte indiscriminatamente al privato”.

Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha replicato anche aspramente al consigliere Pizzutto («forse pensa alla sanità cubana quando parla di mezzo imbroglio riferendosi al Mater Olbia») ed ha rimarcato la riduzione dei budget deliberato dalla Giunta regionale: «Sono stati ridotti del 30% i tetti di spesa». Pittalis ha evidenziato come sulla delibera si attenda il pronunciamento del Tar ed ha insistito sulle ripercussioni che tale decisioni avrà nei servizi offerti ai pazienti. Il capogruppo della minoranza ha quindi sottolineato la scarsa incidenza del costo della sanità privata (15% del budget della Sanità) ed ha affermato che “se funzionasse la sanità pubblica non ci sarebbe la sanità privata”. Segue