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Rimini, trovati i corpi dei tre dispersi: sono quattro i morti nel naufragio della barca a vela

Nonostante le ricerche e gli sforzi dei soccorritori non c'è stato nulla da fare: del tragico naufragio di ieri non c'è nessun sopravvissuto oltre alle due persone tratte in salvo già ieri.  Sono stati recuperati dalla Guardia Costiera di Rimini i corpi delle tre persone disperse coinvolte nel naufragio della barca a vela avvenuto ieri nei pressi del porto canale. Uno è stato ritrovato presso l'imbarcazione, l'altro incagliato negli scogli, l'altro ancora sulla spiaggia nei pressi del bagno 44. Sono ancora in corso le operazioni di recupero e le identificazioni delle salme. Sono così quattro le vittime del naufragio.

A bordo dell'imbarcazione, una barca a vela lunga una quindicina di metri partita dal porto di Marina di Ravenna e diretta a Trapani in Sicilia, c'erano in tutto sei persone provenienti da Bussolengo, nel Veronese: tra questi un padre di 65 anni con la figlia e il fidanzato della figlia.    Le ricerche hanno visto impegnati per tutta la notte gli uomini della Capitaneria di Porto e i Vigili del Fuoco con il Nucleo sommozzatori e il supporto di un paio di elicotteri. L'imbarcazione si è schiantata contro la diga foranea mentre cercava di rientrare in porto per via delle difficili condizioni metereologiche. Per ore, raffiche di vento oltre i 70 chilometri orari hanno flagellato tutta la provincia di Rimini.

La barca a vela era partita nel primo pomeriggio di ieri da Marina di Ravenna e, non riuscendo a proseguire, stava cercando di entrare in porto a Rimini per ripararsi dalle condizioni meteo avverse.

L'equipaggio aveva chiesto via radio di poter attraccare e gli era stata concessa l'autorizzazione. Ma la corrente e le onde l'hanno sbattuta contro la scogliera ribaltandola.

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