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Conferenza stampa di fine anno del primo ministro Gentiloni: “Continuare il lavoro del governo Renzi. Lavoro, Sud e giovani parole chiave esecutivo”

Roma, 29 Dic 2016 - " È un primato per quanto mi riguarda in seguito a un fatto spiacevole, il fatto che questa conferenza stampa, di solito un consuntivo delle cose fatte, capiti a 15 giorni dall'insediamento del governo. Ma è stato giusto confermare questo appuntamento tradizionale".  Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni aprendo la tradizionale conferenza stampa di fine anno.

Questo governo "nasce all'indomani delle dimissioni di Matteo Renzi, provocate dalla sconfitta al referendum ma non deve cancellarsi il lavoro che" l'esecutivo Renzi "di cui ho fatto parte ha svolto nei due-tre anni precedenti. Cancellarlo o relegarlo nell'oblio sarebbe un errore". Ha affermato il premier. "il governo proseguirà sulla strada delle riforme: non abbiamo finito e non abbiamo scherzato e tutti devono essere consapevoli che il processo di riforme andrà avanti nel tempo che abbiamo a disposizione. Per me le parole chiave sono lavoro sud e giovani". Ha precisato Gentiloni nella conferenza stampa di fine anno.

"Dobbiamo essere consapevoli che il completamento delle riforme non è un puntiglio o una rivendicazione di continuità ma una esigenza del Paese" perché "fa bene all'economia, alla crescita e alla semplicità del paese. È un lavoro che dobbiamo continuare a fare". Ha continuato Gentiloni precisando che per quello che riguarda la legge elettorale il Governo faciliterà il confronto tra i partiti in parlamento" "E - ha aggiunto - sollecitandola, perché la sollecitudine in questa discussione non è correlata alla maggiore o minore durata del governo, è un'esigenza del nostro sistema".

"Il governo lavora finché ha la fiducia del parlamento". Ha detto il premier Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di fine anno.

"Abbiamo messo in sicurezza il risparmio con il decreto salva risparmio, la cui attuazione sarà lunga e complicata, non ce lo nascondiamo. Però una decisione è stata presa e sarà strategica". Su Mps e le altre banche in difficoltà, ha proseguito, "quello che abbiamo fatto non si conclude con il decreto, sarà un percorso di mesi di dialettica con la vigilanza europea e mi auguro sarà una dialettica produttiva ed efficace altrimenti sarà discussione più difficile". Il governo "farà quanto in nostro potere perché la salvaguardia dei risparmiatori sia al centro di tutto questo percorso".

"L'Italia userà la presidenza del G7 per due obiettivi: la centralità del Mediterraneo, che non può essere un 'mare nullius', cioè un mare di nessuno; e usare il G7 per relazioni diverse con la Russia. Non si tratta di rinunciare ai principi ma è sbagliato un ritorno a logiche da guerra fredda che non hanno senso oggi".

"L'attenzione vigile del governo sulla vicenda Vivendi consiste nel fatto che siamo consapevoli dell'importanza di Mediaset in Italia. Ma non ci sono golden power da esercitare in questo settore, quindi la posizione del governo è vigile dal punto di vista politico. Il governo non vuole attivare strumenti, esistono strutture e autorità di garanzia che se vorranno potranno sollevare il problema Per il governo è un settore molto importante e il fatto che sia oggetto di una scalata non ci lascia indifferente". Ha sottolineato Gentiloni.

Sul caso Regeni "c'è una strada che il governo ha cercato di seguire, quella della fermezza e della richiesta di cooperazione. Ultimamente ho visto segnali di cooperazione molto utili dall'Egitto, spero si sviluppino e il governo lavorerà in questo senso". "La collaborazione tra la procura di Roma e la procura generale del Cairo ha prodotto dei risultati", ha spiegato il premier.

"Taglio Irpef? Verifichiamo ma ora no impegni"- "Non sono in grado di fare un discorso serio oggi sulla riduzione dell'Irpef. Il governo negli ultimi due o tre anni ha fatto riduzioni fiscali molte serie, quello sarebbe il giusto coronamento. Verifichiamo le condizioni e non diciamo a 15 giorni dal nostro insediamento cose impegnative che potrebbero non essere mantenute". Ha detto il presidente del Consiglio.