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Governo, via libera al Def: nel 2017 Pil all’1 per cento

Roma, 28 Sett 2016 - Via libera del governo all'aggiornamento del Def e come era nelle previsioni riviste in peggioramento le stime su crescita e sui target di finanza pubblica. Dunque meno crescita, deficit in aumento e debito pubblico che rinvia di un anno l'inizio della discesa. "Siamo stati super prudenti", ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri, "siamo andati con grandissima attenzione con numeri prudenti. Verificheremo se questi numeri, come io credo e spero, saranno corretti al rialzo".

Passando ai numeri, nel 2016 il pil frena allo 0,8%, in linea con le previsioni delle principali istituzioni nazionali e internazionali mentre per l'anno prossimo il pil è fissato allo 0,6%, ma il governo punta a una manovra espansiva per arrivare all'1%.

Il rapporto deficit-pil si attesterà al 2,4% quest'anno per scendere al 2% nel 2017, ma in aumento rispetto all'1,8% che era stato indicato. Il debito pubblico a fine anno salirà al 132,8% e dunque il calo è rimandato all'anno prossimo al 132,2%.

Il premier ha poi rilevato che "non c'è flessibilità perché si è deciso che vale una volta sola. Per me è un errore ma rispettiamo la regola. C'è lo 0,4% di circostanze eccezionali ma è un'altra cosa".

Nella nota di aggiornamento al Def "mostriamo l'ennesimo miglioramento" del rapporto deficit/Pil, che era "al 3% nel '14, al 2,6% '15, del 2,4 nel 16 e del 2" nel 2017, dalla curva del deficit" si vede che è "ai livelli più bassi dal 2007", ha sottolineato il presidente del Consiglio.

Spenderemo quel che serve" "L'altra questione è l'immigrazione. Abbiamo fatto gli hot spot, chiuse le frontiere, l'Europa è gravemente in debito con l'Italia, quindi tutto quello che serve a questo noi dobbiamo spenderlo", ha detto Renzi.

"Non chiediamo flessibilità. Il Def misura delle circostanze eccezionali: coerentemente con le regole Ue le circostanze eccezionali sono quelle che uno Stato invoca in virtù di situazioni specifiche: ne abbiamo individuate 2, la prima è quella della sisma, l'altra questione è l'immigrazione". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. "Per queste chiederemo al Parlamento l'autorizzazione ad arrivare ad un massimo dello 0,4" di deficit.

"Il profilo non viene cambiato". Così il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, rispondendo a chi gli chiedeva se nel nuovo quadro è stato rivisto anche l'obiettivo del pareggio di bilancio che nel Def di aprile era slittato al 2019.

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