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I militari della Guardia di Finanza commemorano il cinquantennale della scomparsa del finanziere Salvatore Cabitta.

Sassari, 26 Lug 2016 - Questa mattina alla presenza del Comandante Provinciale, Colonnello Antonello Reni, delle Autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche, si è tenuta a Porto Torres la cerimonia di commemorazione del cinquantennale della scomparsa del Finanziere Salvatore Cabitta, “Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria” e “Medaglia d’Oro per le Vittime del Terrorismo alla memoria”.

Dopo la messa in suffragio del defunto presso la Basilica di San Gavino, è stata deposta una corona d’alloro sulla tomba del militare e, a seguire, presso il Palazzo del Marchese, il Comandante Provinciale ha consegnato ai familiari del militare delle missive del Comandante Generale della Guardia di Finanza.

Salvatore Cabitta nacque a Porto Torres il 10 giugno 1941, figlio di Gavino e di Antonia Francesca Zallu. Si arruolò nel Corpo della Guardia di Finanza il 1° marzo 1962, destinato a frequentare il corso allievi presso la Scuola Nautica di Gaeta. Terminato il periodo di formazione, Cabitta prestò servizio in diversi Reparti dell'Italia centrale, finché, il 16 maggio 1964, fu trasferito alla Brigata di frontiera di Casamazzagno (BL), appartenente all’allora Comando Gruppo di Belluno. Il 26 agosto 1965, il Finanziere Cabitta fu trasferito alla Compagnia di Bolzano, nella circostanza impegnata nella tutela dell'ordine pubblico, seriamente minacciato dagli attentati terroristici compiuti contro l'Italia in quel contesto storico

Nei mesi successivi, il Finanziere Cabitta sarebbe stato incaricato di delicati servizi a tutela della sicurezza pubblica, partecipando alle operazioni di pattugliamento della linea di confine, oltre che alla bonifica ed alla messa in sicurezza dei cosiddetti obiettivi sensibili (stazioni ferroviarie, tralicci dell'alta tensione, dighe, centrali elettriche, edifici pubblici).

Il 9 maggio del 1966 fu trasferito alla Compagnia di San Candido, assegnato alla Brigata di San Martino in Casies, una località a 1.276 metri d'altitudine, con il compito di sorvegliare e garantire il funzionamento del traffico frontaliero con la vicina Austria.