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Unioni Civili: oggi la fiducia alla camera, opposizioni in rivolta

Roma, 11 Mag 2016 - Il ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi pone la questione di fiducia alla Camera sulle unioni civili. E fa arrabbiare le opposizioni, che volevano proseguire il dibattito.

Le proteste sono accese. Dopo l'annuncio del ministro Boschi, ha preso la parola Massimiliano Fedriga della Lega, che ha attaccato i deputati del Pd che avevano applaudito l'annuncio. "Siete servi della gleba - ha gridato - applaudite pur di essere ricandidati". "Le istituzioni devono tutelare le opposizioni". "La presidenza deve tutelare le opposizioni - ha detto con voce alterata anche Maurizio Bianconi, dei Conservatori - questo provvedimento è di iniziativa parlamentare, riguarda i diritti civili e mettono lo stesso la fiducia". "Questo governo intende il Parlamento come uno zerbino", ha protestato Alfonso Bonafede di M5s. "Quello che è successo - ha detto Antonio Palmieri, Forza Italia - è una cosa che va oltre tutto quello che abbiamo visto nella storia della Repubblica. Eravamo solo in quattro iscritti, per soli quaranta minuti. Ricordo che Renzi aveva lasciato ai suoi libertà di coscienza. Con la fiducia la libertà se la è presa, spero che al momento del voto ciascuno difenda la coscienza".

La Camera voterà la questione di fiducia posta dal governo sulle Unioni civili dopo le 14.00. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 12,30. Il termine per la presentazione degli ordini del giorno (che saranno discussi e votati dopo la fiducia) è stato fissato alle ore 10, mentre il question time in programma per le ore 15 è stato rinviato a data da destinarsi.

"Il voto di fiducia, non solo per questo governo, ma per qualsiasi governo, può rappresentare anche una sconfitta per tutti", ha commentato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei. Il governo ha le sue logiche e probabilmente avrà le sue ragioni, ma il voto di fiducia può rappresentare spesso una sconfitta per tutti", ha aggiunto. E sul merito della legge: "C'è la necessità che ci sia una politica familiare molto più attenta che metta in conto l'importanza della famiglia costituita da padre, madre e figli. Il ruolo della famiglia non è sussidiario o marginale: la società deve capirlo. Non è un tema che deve stare a cuore solo alla Chiesa, ma a tutti, alla società".

E a Roma sulle unioni civili esplode il "caso" Alfio Marchini. "Ho detto mille volte che l'amore è sacro e che le leggi si rispettano. A domanda se le celebrerei come ad esempio ha fatto Marino ho detto 'No'", scrive su Twitter il candidato sindaco della Capitale.

"Ogni sindaco è chiamato ad applicare la legge, se il Parlamento domani deciderà di approvare la legge sulle unioni civili, mi auguro che i sindaci, primi cittadini, diano il buon esempio e rispettino la legge". Così il ministro Boschi risponde al rifiuto di Alfio Marchini di celebrare le unioni civili se sarà eletto sindaco di Roma.

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