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Camorra e videopoker, blitz contro i casalesi: 44 arresti

 

Napoli, 15 Set 2015 - Le mani della camorra su slot machine e videopoker: una vasta operazione della Direzione investigativa antimafia di Napoli ha portato a 44 misure cautelari nei confronti di presunti appartenenti a una rete collegata alla famiglia Russo, un’agguerrita fazione del clan dei Casalesi. Le indagini hanno permesso il sequestro di beni per 20 milioni di euro.

Gli arresti sono stati condotti nelle province di Caserta, Napoli, Perugia e Salerno, anche nei confronti di commercianti, imprenditori e titolari di esercizi ricettivi. Le accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione per delinquere di tipo mafioso al trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza con minaccia o violenza e riciclaggio, reati aggravati dall'aver favorito il clan. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo c’è anche un fantino, Mario Minopoli, che ha montato in ippodromi internazionali il cavallo del boss Massimo Russo.

Secondo quanto emerso dalle indagini degli uomini del capocentro Giuseppe Linates, il gruppo Russo negli ultimi tempi ha acquisito posizioni monopolistiche nel fiorente mercato del noleggio e della gestione delle apparecchiature elettroniche da intrattenimento (slot machine e video poker). La famiglia Russo rappresenta, da sempre, il nucleo centrale della potente organizzazione criminale casertana, essendo i suoi affiliati alle dirette dipendenze del capo dei Casali Francesco Schiavone, detto Sandokan, detenuto al 41 bis. Giuseppe Russo, detto o' padrino, è il suo braccio destro e da anni è anche lui in carcere al regime duro. I recenti arresti hanno determinato, all'interno del cartello un radicale riassetto, strategico e militare, che ha portato la famiglia Russo al vertice. Corrado Russo, l'unico libero insieme al fratello Raffaele Nicola, e destinatario del provvedimento odierno, è considerato dagli inquirenti l'attuale leader dei Casalesi.

L'indagine è durata quattro anni e ha ricostruito come la famiglia Russo si sia imposta quale gruppo mafioso maggiormente attivo non solo nella gestione delle estorsioni a imprenditori e a commercianti, nel controllo di appalti e nel mantenimento dei rapporti con i rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, ma, soprattutto, nella gestione, sia direttamente sia attraverso commercianti e imprenditori consapevoli e compiacenti se non proprio organici, di molte delle principali attività economiche del territorio.

La gestione del settore dei giochi da intrattenimento presso gli esercizi commerciali dalla provincia di Caserta si è estesa anche in quella di Napoli con l'utilizzo di prestanome incensurati. Tra le attività dei Russo svolte con metodi mafiosi ci sono la distribuzione del caffè, la gestione di sale bingo, la ristorazione presso centri commerciali, i cavalli da corsa, le tipografie. Il decreto di sequestro riguarda 5 aziende attive nel settore della distribuzione dei giochi elettronici da intrattenimento, il cui valore complessivo è da stimarsi in 20 milioni di euro circa. Tra l'altro sono stati posti sigilli a 3.200 slot machine distribuite in centinaia di esercizi commerciali tra Campania, Toscana e Lazio.

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