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Putin al fianco di Assad per non essere cacciato dalla sua base sul mediterraneo: truppe russe combattono con il regime.

Damasco, 10 Set 2015 - La Russia ha aumentato il suo contingente militare in Siria con due navi per lo sbarco di carri armati e veicoli blindati da trasporto truppe: lo ha riferito un responsabile americano, secondo il quale le due navi sono arrivate a Tartus, ai confini del Mediterraneo, dove i russi dispongono di una base permanente. Veicoli blindati e decine di soldati si trovano già nell'aeroporto Bassel al Assad, nella regione di Latakia, roccaforte del regime.

Mosca sta inviando armi a Damasco "contro la minaccia terroristica, che ha raggiunto una dimensione senza precedenti in Siria e nel vicino Iraq", ha detto Maria Zakharova, portavoce del ministero degli esteri russo, che aveva già confermato l'assistenza militare russa ad Assad. "Se saranno richieste misure aggiuntive da parte nostra per aumentare il sostegno alla lotta anti terrorismo daremo un'adeguata valutazione alla questione ma in ogni caso sulla base del diritto internazionale e della legislazione russa", ha aggiunto.

Il ministro russo degli Esteri Sergey Lavrov e il collega americano John Kerry hanno discusso al telefono la crisi siriana per la seconda volta nel giro di pochi giorni. Una intensificazione del confronto che arriva sulla scia delle preoccupazioni espresse da Washington sulla possibilità di un coinvolgimento militare russo nel conflitto, ma anche della condivisa opinione sull'urgenza di una svolta nel Paese mediorientale.

Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in un'intervista a Skytg24, ha stigmatizzato un eventuale maggiore intervento della Russia a difesa di Assad in Siria: "Se la Russia volesse difendere militarmente Assad sarebbe uno sviluppo negativo. Sarebbe una ulteriore complicazione di una situazione già complicata. Altra cosa - prosegue Gentiloni - se la Russia volesse solamente presidiare i suoi asset in Siria. Capiremo meglio nei prossimi giorni ciò che avremo di fronte. Se la Russia che ha basi militari in Siria, pensa di rafforzarle per difendere gli asset e di contrastare l'Isis è un conto".

Se le notizie di un dispiegamento di aerei e mezzi militari russi in Siria fossero vere, "si potrebbe andare verso più aspre violenze e non sarebbero affatto di aiuto" agli sforzi della comunità internazionale per la risoluzione della crisi: è l'avvertimento che il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha lanciato al collega russo, Serghei Lavrov, nel corso di una conversazione telefonica. Lo riferisce un portavoce del Dipartimento di Stato Usa.

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