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Renzi scioglie la riserva e presenta la squadra: Governo leggere con 16 ministri tra cui 8 sono donne

Matteo Renzi è il nuovo presidente del Consiglio, alla guida di una squadra «snella» di 16 ministri, tra cui otto donne. Il nuovo esecutivo nasce sulle ceneri del governo Letta, con sostanzialmente la stessa maggioranza ma con in più una certa apertura di credito da parte di Forza Italia, che resterà all’opposizione ma che in questi giorni tutto sta facendo fuorché fare opposizione dura al segretario del Pd. L’esecutivo dovrà ora superare lo scoglio del voto di fiducia, ma sistemate le caselle dei ministeri il passaggio parlamentare non dovrebbe riservare particolari sorprese. In ogni caso la prima parola spetterà lunedì al Senato, dove la maggioranza è più risicata; poi martedì toccherà alla Camera, per un passaggio perlopiù formale visti gli ampi numeri su cui può contare il solo Pd.

Prima di presentarsi alle telecamere, Renzi è rimasto circa due ore a colloquio con Napolitano. Molti i volti nuovi della squadra. Ad eccezione degli esponenti del Nuovo Centrodestra (Angelino Alfano al Viminale, Beatrice Lorenzin alla Salute e Maurizio Lupi ad Infrastrutture e Trasporti) di Dario Franceschini, che va alla Cultura, e di Andrea Orlando, che passa dall'Ambiente alla Giustizia, tutti gli altri componenti dell’esecutivo sono alla prima esperienza ministeriale.

Due di loro, come lo stesso Renzi, sono under 40: Marianna Madia alla Pubblica amministrazione, Maria Elena Boschi alle Riforme e Rapporti con il Parlamento; e appena quarantenne è Federica Mogherini, neo ministro degli Esteri. Altre donne del team in ruoli chiave sono Susanna Giannini, Federica Guidi e Roberta Pinotti e Maria Carmela Lanzetta, che vanno rispettivamente all’Istruzione, allo Sviluppo Economico, alla Difesa e alla Affari Regionali. Per la prima volta in un ruolo politico attivo il presidente in pectore dell’Istat, Pier Carlo Padoan, all’Economia.

Renzi si è presentato da Napolitano con un giorno di anticipo sul previsto, con una lista di ministri che fino all’ultimo è stata soggetta a rifiniture. E il colloquio con il capo dello Stato è durato più di due ore e mezza, un tempo lungo che secondo molti è servito per convincere il presidente della validità dei nomi. Poi era stato lo stesso Renzi a sdrammatizzare con un tweet: «Arrivo, arrivo! #lavoltabuona».