"La premessa è: questo Governo, al quale sto dando tutto, sangue e salute, non è il Governo per il quale ho fatto campagna elettorale. E la prossima campagna elettorale la farò per un governo di centrosinistra. Ma le ultime elezioni non le abbiamo vinte. E questa legge elettorale non consente a nessuno dei tre poli di governare da solo". Così il presidente del Consiglio Enrico Letta alla Festa del Pd di Genova, dove stasera ha difeso davanti a militanti e simpatizzanti l'operato del Governo, il cui obiettivo, fra gli altri, è cambiare la legge elettorale. Le larghe intese, ha ricordato Letta sono "una situazione straordinaria".
"Era nel nostro programma elettorale e l'accordo trovato in CdM per la parte che scatta dal gennaio 2014 è esattamente quello che prevedeva il programma elettorale del Pd. Ovvero: da una tassa iniqua e non progressiva si passa alla service tax, più bassa di imu e tares, più equa e progressiva. E fondata sul federalismo fiscale, sul principio vedo, pago, voto. La soluzione strutturale è quella per cui ci siamo battuti".
"Questi 4 mesi di Governo stanno cambiando l'Italia molto di più di quanto sostengano i detrattori. Ad esempio: la scelta di Cecile Kyenge come ministro dell'Integrazione - ha detto Letta interrotto dagli applausi scroscianti, con il ministro presente in prima fila - ha portato l'Economist a parlare dell'Italia sì per gli attacchi a Cecile ma di una scelta necessaria. Perché abbiamo troppo spesso l'idea assolutoria degli italiani brava gente. Un'idea con la quale abbiamo fatto disastri nel mondo. Quel razzismo di ritorno che esiste in Italia, fatto di atteggiamenti insopportabili... in questi 4 mesi gli abbiamo dato il colpo di grazia"