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Smascherati 5.000 evasori totali, nascosti redditi per 17 miliardi

Sono 4.933 gli evasori totali scoperti dalla Guardia di finanza da gennaio a oggi. Hanno nascosto redditi per 17,5 miliardi di euro e 1.771 di loro sono stati denunciati, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi. "Si tratta di soggetti - spiegano le Fiamme gialle - che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, erano completamente sconosciuti al fisco e hanno vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a presta nomi o a società di comodo".

 I finanzieri impegnati nella lotta all'economia sommersa da gennaio a oggi hanno scoperto 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9.252 impiegati completamente in nero, da parte di 3.233 datori di lavoro. Riscontrati numerosi fenomeni di "caporalato" collegati a gravi forme di prevaricazione e violenza a danno dei lavoratori, generalmente immigrati e clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie ed in violazione delle più elementari norme di sicurezza. Nel corso dei controlli, i finanzieri hanno accertato anche casi di "interposizione di manodopera e fittizi rapporti di lavoro agricolo finalizzati ad ottenere indebite prestazioni previdenziali" e "irregolarità connesse all'applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili come collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di vouchers e contratti part-time". I casi più recenti sono stati registrati a Torino, dove è stata scoperta una società di commercio all'ingrosso di abbigliamento che dopo aver occultato redditi per 24 milioni di euro ha simulato una crisi aziendale, in realtà inesistente, licenziando 60 dipendenti per nascondere le vendite in nero e mettere al riparo i beni in una nuova società appena costituita, e a Treviso, con la scoperta di due night club mascherati da associazioni culturali "no profit" che, invece di occuparsi, come dichiaravano, di promozione del tempo libero attraverso iniziative di natura culturale e ricreativa a carattere volontario e senza finalità di lucro, hanno impiegato 109 lavoratori in "nero" ed evaso le imposte per milioni di euro.
Dall'inizio dell'anno a oggi, le Fiamme gialle hanno sequestrato in tutta Italia 64 milioni di prodotti contraffatti: oltre 5mila i responsabili denunciati, di cui 50 tratti in arresto perché affiliati ad organizzazioni criminali operanti nell'"industria del falso". Seimilacinquecento le operazioni di controllo del territorio e le indagini anticontraffazione, in media 30 al giorno.

In particolare, sono stati ritirati dal mercato 34 milioni di "tarocchi", 27 milioni di prodotti pericolosi e quasi 3 milioni di falsi "made in Italy"; è stato sottratto al giro d'affari dell'economia criminale un valore stimabile in oltre 700 milioni; sono state scoperte, nel ricostruire la "filiera dei falsi" fino all'origine, 400 "imprese illecite" adibite a opifici e depositi. Molti i casi significativi. Da Vicenza sono partite le indagini che hanno portato al sequestro di 320mila borse ed accessori per abbigliamento contraffatti insieme alle attrezzature ed ai cliché per lo stampaggio rinvenuti in un caveau nascosto in uno degli opifici clandestini gestiti da un'organizzazione di italiani, romeni, senegalesi e marocchini con produzione in Campania e Lombardia; mentre a Pesaro una vasta inchiesta si è conclusa con la denuncia di 30 responsabili ed il sequestro di 2.700 tonnellate di falsi "biologici" contaminati da organismi geneticamente modificati (Ogm), agenti chimici vietati in agricoltura e, in alcuni casi, pesticidi tossici (granaglie, mais, semi di soia ed olio importati da Moldavia, Ucraina, Turchia ed India). A Lecce venivano falsificati detersivi e prodotti per l'igiene personale delle più note marche; a Gioia Tauro, in un container appena arrivato al porto, sono state trovate e sequestrate 12 tonnellate di sigarette contraffatte e confezionate con tabacco di provenienza sconosciuta.

 Falsari iperattivi anche on line: per ingannare gli acquirenti, si presentavano come rivenditori ufficiali di note griffe di moda, proponendo forti sconti. Quindici i domini sono oscurati in collaborazione con l'Antitrust, mentre un altro è stato sequestrato dalla Guardia di finanza.