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Fratelli musulmani: “Settanta morti”

Sarebbe salito a oltre settanta morti accertati, e potrebbe addirittura peggiorare ulteriormente, il bilancio dell'attacco sferrato all'alba dalle forze di sicurezza egiziane contro il sit-in a oltranza, organizzato dai Fratelli Musulmani nella parte nord-orientale del Cairo per esprimere sostegno al deposto presidente Mohamed Morsi: lo ha denunciato Gehad el-Haddad, portavoce della formazione islamista cui fa capo lo stesso Morsi, che ha accusato le forze dell'ordine di aver sparato "per uccidere"

Fonti della Tv pan-araba al-Jazeera, peraltro accusata in molte occasioni (è accaduto recentemente in Tunisia), di parteggiare per la fazione islamista, propongono un bilancio ancora peggiore: le persone uccise ammonterebbero a centoventi, e più di 4000 sarebbero i feriti.
Scontri in tutto il paese.

Il Cairo e Alessandria, le due più grandi città egiziane, sono state teatro di scontri fino alle prime luci dell'alba. La polizia ha arrestato 53 attivisti dei Fratelli Musulmani che avevano, a quanto riporta l'agenzia di stampa "Mena": armi, bombe Molotov e altri ordigni.

Al Cairo sono scese in piazza decine di migliaia di persone, occupando per l'ennesima volta la piazza Tahir, luogo simbolo della rivoluzione, per manifestare il sostegno ai militari che hanno rimosso Morsi. Mentre i sostenitori del presidente hanno manifestato vicino all'università del Cairo ed in altre piazze della capitale. Ad Alessandria si sono registrati gli scontri più violenti tra i due gruppi rivali, con almeno 5 morti e 100 feriti.