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Presentato da Letta e dai suoi ministri il “Decreto del Fare”

Dopo 50 ore di ostruzionismo parlamentare da parte dei grillini, il governo Letta presenta il "Decreto del Fare".

Il premier lascia quasi immediatamente la parola al ministro Graziano Delrio, che illustra il passaggio che il governo ha individuato come necessario per giungere, dopo tanto parlarne, all'abolizione delle province.
L'obiettivo, spiega l'ex sindaco di Reggio Emilia, è quello di ridurre a due soltanto le istanze amministrative locali: le Regioni (cui spetteranno i poteri regolamentari generali e legislativi) e i comuni (ai quali toccherà tutto il resto). Per arrivarci, però, occorre andare per gradi.

La grande novità saranno le aree vaste - come spiega anche Quagliariello - che sostituiranno le province dando anche il buon esempio: il governo vuole infatti stimolare il più possibile il coordinamento e le unioni tra comuni. Sia tra quelli più piccoli (con evidenti ricadute sulla razionalizzazione dei servizi e sui risparmi), sia tra capoluoghi e cittadine limitrofe.

Sarebbe questo l'embrione normativo delle aree metropolitane, che avranno grande rilievo, soprattutto nella razionalizzazione dei trasporti. Emblematici, a questo proposito, gli esempi fatti: Torino (che compete con Lione), Milano (con Francoforte) e Napoli, che dovrà tener conto dell'area di Caserta.

Lo presenta il ministro Maurizio Lupi. "Troppe norme, troppi articoli, troppa confusione" ha affermato Lupi,  "va semplificato". Su questa falsariga ecco che cosa dovrebbe cambiare: più sicurezza e più collaborazione tra Stato e cittadini.

La sicurezza verrà dalla manutenzione, la collaborazione sarà il frutto di più elasticità (nell'esazione) e di più inflessibilità (nella persecuzione dei colpevoli).

Anche le due ruote verranno tutelate in modo specifico: il 15% degli incidenti è dovuto al pessimo stato delle nostre strade, e anche alcune soluzioni - invecchiate, come il 'guard rail' - vanno superate.

Una stretta anche per le "macchinette" (i quadricicli a motore che anche i quattordicenni possono guidare, col patentino): il sistema delle sanzioni e dei punti per la patente varrà anche per loro.

La fedelissima del Cavaliere presenta le novità del decreto con il consueto entusiasmo, ma non mancano i punti ancora davvero allo stato embrionale. La sperimentazione clinica e la ricerca vanno semplificate e potenziate, e il "decreto del fare" ci proverà. Si parte, neanche a dirlo, dagli investimenti: ma non si sa con quali soldi si fronteggerà la necessità.

Interessante anche l'attenzione del governo per l'inserimento nei livelli essenziali di assistenza del servizio sanitario nazionale delle pratiche di riduzione del dolore nel parto.

Ancora più notevole è l'iniziativa - illustrata con l'aiuto della ministra dell'Università e della Ricerca, Carrozza - sulla riorganizzazione delle professioni sanitarie. In effetti la medicina è cambiata molto negli ultimi decenni, e anche dal punto di vista normativo l'arretratezza italiana è un peso. Insomma, le nuove professioni sanitarie possono sperare in una nuova dignità, secondo il governo.

Ultime segnalazioni: la possibilità di inserire nei ruoli medici professionali anche i medici specializzandi; la lotta all'abusivismo; la sicurezza alimentare e il fumo. La lotta al tabagismo sarà senza quartiere.