Nella tarda serata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile hanno proceduto al fermo di Maria Gavina Orrù, 50enne, a carico della quale sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza quale autore dell’omicidio volontario nei confronti del marito Mario Alberto Loi, di 54 anni, commesso nel pomeriggio del giorno 17 luglio scorso in località Caniga.
Il provvedimento cautelare, sussistendo peraltro, fondato pericolo di fuga dell’indagata, è stato deciso dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sassari e dal Sostituto Procuratore titolare dell’inchiesta, i quali hanno valutato il complessivo quadro indiziario consegnato all’Autorità Giudiziaria dalla Polizia dopo le ininterrotte investigazioni eseguite immediatamente dopo il fatto.
L’impianto indiziario consente di confermare l’ipotesi del dolo di omicidio sorretto dall’impeto, aggravato dalla circostanza dell’aver commesso il fatto ai danni del coniuge.
Quindi, dopo l’escussione di numerose testimonianze ed effettuati ulteriori accurati riscontri investigativi, è emerso che da mesi i rapporti sentimentali tra marito e moglie erano molto conflittuali, alimentati da una sempre più intensa gelosia della donna che sospettava ed accusava apertamente il marito di tradimento e lamentava la sua completa assenza da casa, che lui giustificava essere dovuta a sempre più intensi impegni di lavoro.
Altre tracce rilevate sul luogo hanno poi consentito di sostenere la ricostruzione del fatto scaturito da una improvvisa quanto violenta lite tra i due, verosimilmente poco dopo il rientro dal lavoro dell’uomo, all’esito della quale, la donna armatasi con il grosso coltello da cucina in acciaio, sfociata con l’uccisione del consorte.
Altri segni rilevati sul luogo, quelli presenti nel coltello, come attentamente rilevati ed esaminati con la collaborazione del personale del locale Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, nonché gli effetti e la natura delle lesioni mortali presenti sul corpo della vittima, rilevati presso l’Istituto di Medicina Legale di Sassari, confermano la piena attendibilità della ricostruzione del fatto che si assume causato da una azione umana di carattere violento, consentono di rendere assolutamente inattendibile ogni diversa ricostruzione capace di escludere la volontà omicida in favore della tesi dell’incidente domestico.