In una nota, inviata agli organi di stampa, il Sovrintendenza del Teatro Lirico di Cagliari afferma: "Non è possibile non condividere le preoccupazioni manifestate dalle Rsu a proposito del taglio del contributo ordinario al Teatro Lirico operato dalla Regione Sardegna. Allo stesso tempo, tuttavia, è da respingere il tentativo di scaricare questa vicenda - che ha evidenti connotazioni politiche - sulla dirigenza del teatro, dal momento che l'ipotesi del taglio fu avanzata anche nella scorsa finanziaria, in assenza delle motivazioni oggi addotte".
"Non è la prima volta – prosegue - che alla dirigenza del Lirico e alla sottoscritta vengono attribuiti atti o decisioni (se non addirittura intenzioni) poi puntualmente smentiti dai fatti: dal taglio del 20% degli stipendi del personale al 'declassamento' del Teatro, dallo 'scioglimento' della Fondazione alla perdita del contributo ministeriale per mancata presentazione del programma nei termini previsti".
"Ma l'elenco potrebbe continuare a lungo, con rilievi spesso contraddittori e richiami 'fuori tempo', come quest’ultimo relativo all'elaborazione del piano pluriennale di risanamento. Il cui termine di presentazione (stando al disposto della Legge Regionale 14/12 che lo richiede ) è scaduto fin dall’agosto del 2012, ovvero quattro mesi prima del mio insediamento. E' opportuno peraltro sottolineare come sia stato già concordato coi dirigenti regionali dell’assessorato competente un nuovo termine per la presentazione dello stesso".
"Sarà inoltre il caso di ricordare che il rispetto del termine per la presentazione del piano non è, evidentemente, 'termine essenziale' ovvero non costituisce condizione, né giustificazione plausibile della decurtazione del contributo ordinario, che la Regione stanzia in qualità di socio della Fondazione".
"Del resto, in considerazione delle gravi condizioni in cui versava il teatro al mio arrivo - condizioni più volte denunciate dalle stesse RSU - in questi mesi si è data precedenza ai numerosi adempimenti la cui scadenza non era ancora decorsa, ma risultava imminente".
"Non è mia intenzione ricordare una volta di più – continua la nota - i risultati raggiunti, grazie all’impegno congiunto di dirigenza e personale, e che sono già sotto gli occhi di tutti. Sono risultati fatti di performance artistiche e di botteghino, ma anche di collaborazioni con soggetti privati (associazioni e promoters musicali locali) che hanno consentito l’apertura del Teatro a pubblici diversi, nell’ottica di accorpare e dare casa a tutta l’attività musicale all’interno dell’area del Lirico e del contiguo Parco della Musica".
"Che il Teatro Lirico sia un luogo di cultura e d'arte – conclude la Sovrintendenza del Teatro Lirico di Cagliari - attraversato anche da tensioni politiche fa quasi parte della natura delle cose. Succede in tutta Italia ed è normale che accada anche qui. Personalmente non mi sottraggo mai al confronto perché credo che i rilievi, quando sono documentati e puntuali, siano d'aiuto e di stimolo al lavoro e alle persone”.
“Ma quando sono infondati e strumentali, come in questo caso, alimentano tensioni superflue che fanno male al Teatro, a chi lo ama e a chi ci lavora con impegno”. Com