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Processo Ruby, il pm: ad Arcore un collaudato sistema di prostituzione

I giudici di Milano hanno dichiarato chiusa la fase dibattimentale del processo sul caso Ruby, che vede imputato Silvio Berlusconi, e hanno rigettato le nuove prove chieste dai legali dell'ex premier.

I giudici di Milano hanno dunque respinto la richiesta di nuovi testimoni, così come il confronto in aula tra il commissario della Questura di Milano Giorgia Iafrate e il magistrato del tribunale dei minori Annamaria Fiorillo. Nessuna nuova prova e fase dibattimentale chiusa.

"Gli elementi di prova convergono univocamente ad attestare la responsabilità dell'imputato". E' cominciata con queste parole la requisitoria del pm Antonio Sangermano al processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi. La requisitoria dovrebbe terminare venerdì quando prenderà la parola il pm Ilda Boccassini.

"La cena ad Arcore era un collaudato sistema prostitutivo per il divertimento di Berlusconi", sostiene il Pm Antonio Sangermano.
Il sistema per la procura di Milano era "organizzato" da Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora (imputati in un altro processo a Milano per induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile).

Secondo il pm Sangermano verrà dimostrata "incontrovertibilmente la natura degli eventi organizzati presso la casa dell'imputato al fine di compiacerne la concupiscenza", sostenendo come sia "totalmente infondato che le cene di Arcore fossero normali cene contornate da qualche episodio di Burlesque".

Inoltre, per il magistrato con questo processo ci troviamo di fronte a una "macroscopica anomalia" dovuta al fatto che l'imputato (Silvio Berlusconi) "ha preso a remunerare gran parte dei testimoni a suo carico con 2.500 euro mensili".

Erano tre le fasi che scandivano le serate ad Arcore secondo la ricostruzione che il pm Sangermano sta svolgendo nell'aula del processo Ruby: "la cena, che talora vedeva già contatti di natura sessuale tra Berlusconi, Fede che era presente e intermediario, e le ragazze; il bunga bunga, che non è un'invenzione ma è stato così definito dalle ragazze, dove i momenti di natura sessuale diventavano più espliciti con spogliarelli e atti di natura erotica; la terza fase in cui alcune ospiti s'intrattenevano nella villa di Berlusconi, ottenendo un quid pluris economico, tanto da scatenare una competizione tra loro".

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