Debutta in Sardegna, sotto le insegne del CeDAC per M'Illumino di Prosa, la stagione 2012-13 al Teatro Massimo di Cagliari – stasera (mercoledì 16 gennaio) alle 20.45 – Turno A, e sarà in cartellone fino a domenica 20 gennaio - “Ricorda con rabbia” di John Osborne, un testo cult che segna una svolta epocale nella storia del teatro inglese ed europeo del Novecento. Nel mettere in scena umori e istanze della società contemporanea e l'inquietudine profonda e l'insofferenza alle convenzioni dei giovani, uomini e donne sotto i trent'anni, il lavoro di Osborne si segnalò al suo apparire come il ritratto di una generazione, degli intellettuali, degli artisti, dei giovani in genere in rivolta contro le regole e le consuetudini più viete, le differenze di classe e di censo, le ingiustizie di un mondo che non sembrava accorgersi di loro. Intellettuali, artisti e giovani nel pieno degli anni Cinquanta reagirono alla indifferente monotonia del quotidiano, rivendicando il proprio diritto di incidere sulla realtà presente: la loro rabbia, e con ben più definite ideologie e bandiere, esplose poi alla fine degli anni sessanta e nell'intero decennio degli anni settanta, ma si rivela ancora di scottante attualità. Allestito dal Teatro Bellini/ Teatro Stabile di Napoli con la Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale del Mediterraneo, Ricorda con rabbia ha come interpreti un'icona del nostro cinema come Stefania Rocca e l'eclettico Daniele Russo, con la regia di Luciano Melchionna.
Sintesi fulminante del contrasto tra la parte più avanzata e innovativa e la fascia conservatrice della civiltà britannica, Ricorda con rabbia esprime l'insoddisfazione e il dissenso, dà voce al ceto medio e alle tensioni sotterranee in aria di rivoluzione attraverso la fotografia di una coppia, Jimmy e Alison, con il suo circolo di amici e parenti, che incarna le contraddizioni della società. La rabbia esplode nella routine quotidiana; l'indignazione politica, gli scherzi brutali e l'improvvisa tenerezza affiorano in uno spaccato quasi iperrealistico venato di humour, dove il rifiuto automatico delle abitudini “ufficiali” e la disinvolta promiscuità fanno da pendant a una visione anarchica e “di sinistra”, ma da cui soprattutto emerge il senso di vuoto per la mancanza di una crociata per la quale combattere. Superati i valori e gli schemi tradizionali, cancellati i sogni e le illusioni, resta solo l'indignazione radicale, un'ira sorda contro tutto e tutti, una forza amara e distruttiva su cui si intessono le dinamiche sentimentali, i moti d'attrazione e repulsione, l'impossibilità eppure necessità di riunire gli opposti, in una visione lucida e disincantata della realtà.
Il conflitto latente tra una classe lavoratrice sempre più conscia dei propri diritti e la casta dell'aristocrazia e dell'alta borghesia, che detiene il potere, si annida tra liti e piccole schermaglie domestiche, la diversità di estrazione sociale e culturale sembra imporre un'incomprensione, una frattura insanabile tra i protagonisti, i cui ricordi e aspirazioni non coincidono. La ricca Alison e il proletario Jimmy, e ancora l'amico Cliff e l'algida Helena Charles, e i genitori di Alison sono espressione di mondi distanti e non comunicanti, e lo snobismo funziona nei due sensi, suscitando da una parte e dall'altra diffidenza e disapprovazione verso le scelte della coppia.
Le vicende private di Jimmy e Alison diventano la cartina di tornasole per comprendere i mutamenti in atto nella società inglese e la rivoluzione culturale nell'idea stessa di teatro, apportata dalla pièce di Osborne: non più mero divertissement per le classi dominanti ma specchio dell'evoluzione economica, politica, culturale e sociale nel declino della tradizione coloniale alla metà del XX secolo e all'inizio di una nuova era della civiltà occidentale.
Per “Oltre la scena – gli attori raccontano” Stefania Rocca e Daniele Russo saranno protagonisti venerdì 18 gennaio alle 17.30 alla MEM – Mediateca del Mediterraneo di Cagliari dell'incontro con il pubblico, una conversazione – coordinata dal giornalista e critico Gianfranco Capitta - sul teatro e l'arte della recitazione (dal palco al piccolo e grande schermo) e sulla drammatica attualità di un testo che appare ancora oggi rivoluzionario. Com