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Passera: nell’agenda Monti serviva più coraggio

"Avrei voluto un programma in alcuni punti più coraggioso, una svolta più radicale. Mi è dispiaciuto non rivedere richiamato con più forza, anche nei simboli, il concetto di Agenda per l'Italia, anche se sul tema dei contenuti sicuramente si sarebbe potuto lavorare a una piattaforma più completa".

Per il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, l'agenda Monti andrebbe ritoccata: "deve essere chiaro l'impegno a ridurre le tasse, va alleggerito il carico fiscale per le famiglie con redditi bassi e con figli e per le imprese che investono in innovazione e internazionalizzazione e assumono".

Inoltre, spiega oggi il ministro in un colloquio con il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, "la spesa pubblica va ripensata e tagliata con interventi strutturali profondi" e sui costi della politica "dobbiamo incidere più in profondità”. "Si è persa una grande occasione, io credevo al progetto di una lista unica Monti sia alla Camera sia al Senato", dice Passera.

"Avevo dato la mia disponibilità a candidarmi, senza pretese di ruoli". Però, durante la riunione del 28 dicembre scorso secondo Passera "hanno prevalso le posizioni di Italia Futura, di Montezemolo, di Riccardi, di Casini. Ho preso atto e me ne sono tirato fuori, ma - sottolinea - non farò mancare il mio sostegno a Monti", e "non accetterei mai di candidarmi contro di lui".

 Il ministro difende l'operato del premier, che "ha portato forte innovazione nella politica del Paese sia nel metodo che nello stile e oggi fa le sue proposte ai cittadini elettori".

Per questo, dichiara, "considero immorale definire la sua scelta immorale come ha fatto D'Alema e inaccettabili le accuse della Camusso".

Alle elezioni "sulla base delle proiezioni ad oggi, vincerà bene Bersani, ma servono maggioranze forti per affrontare alla radice i problemi del Paese", evidenzia Passera auspicando "una coalizione forte con il raggruppamento di Monti che garantisca la governabilità del Paese almeno in questa fase ancora difficile".

Parlando dell'esperienza di governo, "lo rifarei, ridirei di sì a Monti e a Napolitano anche se non è finita come avrei desiderato", afferma Passera. Con gli altri ministri "i rapporti sono stati di leale collaborazione e di grande soddisfazione. Ho avuto problemi solo con la struttura del ministero dell'Economia, mai con Grilli".

Quanto al suo futuro, "ho ricominciato daccapo tante volte e sono pronto a rifarlo. Voglio continuare a dare un contributo a questo Paese. Come? Si vedrà, tutto è aperto", conclude il ministro, che annuncia l'apertura, oggi, di un proprio account su Twitter, @corradopassera.