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Imu, Deidda (Confcommercio): Mazzata Durissima Per Le Imprese Turistiche

“L’Imu sugli immobili turistici è l’ennesima durissima mazzata sulle imprese del settore. Così come per gli opifici industriali, anche le imprese turistiche non dovrebbero pagare l’imposta municipale perché sono una risorsa fondamentale per l’economia, lo sviluppo e l’occupazione della Sardegna”. È l’appello lanciato da Giancarlo Deidda, vicepresidente nazionale della Confcommercio e vicepresidente regionale con delega al turismo, sull’imposta introdotta dal governo Monti che secondo un’indagine del Centro Studi di Confcommercio Cagliari, nella provincia del capoluogo prevede oneri aggiuntivi per le singole imprese del settore che vanno da 800 a 1.700 euro (+114%).

L’indagine condotta dal Centro Studi Confcommercio Cagliari conferma la portata negativa di un’imposta “assolutamente impropria – sottolinea Deidda -  che incrementa pesantemente l’onere fiscale dovuto dalle imprese commerciali in senso ampio”. Il valore dei coefficienti è stato sensibilmente modificato come si vede nello schema sotto indicato.

Nel caso degli immobili adibiti ad attività commerciale (negozi, ristoranti, bar, ecc.), il coefficiente sale da 34 a 55 con un incremento del 62%, mentre per gli alberghi passa da 50 a 60 (+20%), per arrivare a 65 dal 1 gennaio 2013. Il primo risultato mostra che l’introduzione dell’IMU si tradurrà in un maggior costo per le imprese che svolgono attività turistica nella provincia di Cagliari che va da un minimo del +54% ad un massimo del +114%. In valore assoluto vuol dire che il sistema imprenditoriale del settore, a livello macroeconomico, sborserà dai 3,4 ai 7,2 milioni di euro in più rispetto alla vecchia Ici. Ogni singola impresa, in particolare, si troverà in bilancio maggiori oneri che vanno da un minimo di 800 euro ad un massimo di 1.700 euro. Inoltre, sul complesso delle attività commerciali attive a Cagliari e provincia, l’Imu determina una spesa aggiuntiva compresa tra gli otto ed i quindici milioni di euro. “Invitiamo le amministrazioni comunali a lavorare insieme - conclude Deidda – per trovare una soluzione anche aggredendo le sacche di evasione e ristabilire così l’equità fiscale”.  Com