«La coltivazione del carciofo ha necessità di interventi strutturali. La Regione dovrebbe favorire la migliore aggregazione dell’offerta e forse semplificare gli organismi commerciali utilizzando, come si era impegnata di fare, i fondi residui dell’art. 5 della legge 15». Così Ignazio Cirronis, presidente di Copagri Sardegna, interviene sull’allarme lanciato sulla coltura del carciofo.
«Bisogna credere alle potenzialità della Dop del carciofo spinoso che vede un ristrettissimo numero di aderenti», continua. «Tra le necessità rimangono quelle di contenere il costo dell’acqua con l’attuazione della riforma dei consorzi di bonifica. Il Governo, poi, deve contenere il costo del gasolio agricolo, bisogna risanare le carciofaie dai virus che ne riducono la produttività e realizzare la continuità territoriale delle merci».