"Non prevedo di stare insieme in un governo con Casini, non perché abbia un pregiudizio nei suoi confronti ma perché ho un giudizio sulle politiche che ha condotto fin qui". Non ha cambiato idea, il governatore della Puglia e leader di Sel Nichi Vendola, sull'ipotesi di una alleanza Pd-Sel-Udc. Ma il segretario Pd Pierluigi Bersani replica: "Non siamo nel 2006, sto cercando di convincere di questo Vendola"
"Pier Luigi Bersani vorrebbe uscire sia con me sia con Casini, ma entrambi vogliamo l'esclusiva...", ha ironizzato il leader di Sel rispondendo ai cronisti alla Camera.
Il leader del Pd, ha spiegato, "deve decidere se vuole costruire un programma solo per guadagnare il governo e non per realizzare un cambiamento, per riformare i diritti civili, ridare centralità all'economia reale, tagliare gli artigli agli speculatori. Se Bersani è disponibile a un programma mediocre andrà con Casini, se vuole un programma di cambiamento deve farlo con Vendola".
"Il punto è il populismo: può essere la soluzione per far uscire l'Italia dal pantano? Temo che significhi solo semina di veleni", ha detto Nichi Vendola, parlando dell'intesa tra Di Pietro e Beppe Grillo. "Mi spiace se Di Pietro prende la scorciatoia. Costruire un progetto serio per l'alternativa è faticoso, più facile è la demagogia. Ma noi dobbiamo salvare la democrazia, l'impegno è serio", ha aggiunto il leader di Sel.
"Sto cercando di convincere Vendola, ma lui ne è già convinto, che il campo dei progressisti deve presentarsi in modo aperto e dialogante con tutte le forze europeiste di centro, anche moderato", ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani, oggi in tour in Piemonte in vista delle primarie del centrosinistra. "Non facciamo delle ammucchiate - ha aggiunto - stiamo parlando di campi diversi che però devono dialogare perché regali al fronte del berlusconismo non possiamo più farne".
"Non è più il 2006, non c'è più l'Unione ma un Pd primo partito che fa da perno alla coalizione", ha detto Pierluigi Bersani al forum de Lastampa.it rispondendo alle preoccupazioni di chi teme una ingovernabilità in caso di alleanza troppo allargata, da Casini a Vendola. "E' chiaro che dobbiamo rispondere a questa preoccupazione, anche se è frutto di un riflesso condizionato: nel 2006-08 eravamo 12 partiti e non c'era il Pd. Ora c'è un perno di coalizione, il Pd primo partito del Paese, e poi una situazione molto semplificata".
"Vendola è il candidato da battere nella sua Regione". Lo ha detto Massimo D'Alema nel corso di una conferenza stampa a sostegno delle candidatura di Pierluigi Bersani alle primarie. "Penso che Nichi Vendola - ha continuato - abbia un ruolo molto importante da svolgere che è quello di portare una parte della sinistra che viene definita più radicale, alla prova del Governo".