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Draghi: la Bce ha fatto il possibile, ora tocca ai governi e noi siamo “Pronti all’acquisto di bond”

"La  crescita dovrebbe restare debole con le tensioni sui mercati e l'alta incertezza che pesano sulla fiducia". Così il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi in conferenza stampa, mentre è il corso un negoziato fra la Spagna e Bruxelles per i fondi a Madrid.

La Banca centrale europea è pronta a lanciare il suo programma di acquisto dei titoli di Stato, se verrà richiesto da Paesi che sottoscrivono le condizioni previste, ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.

Tocca ai governi di Eurolandia decidere ora sulle eventuali richieste di salvataggio: la Bce ha già messo in piedi un meccanismo di difesa. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, difendendo la condizionalità cui sono legati gli aiuti che serve anche a proteggere l'indipendenza della Bce.

 "La Bce ha fatto davvero tutto il possibile, il programma di acquisto bond crea un ambiente favorevole alle riforme" e ora "l'iniziativa spetta ai governi", ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, spiegando che "per ora non abbiamo valutato alternative. Il programma c'è, siamo pronti".

Un allungamento delle scadenze sul debito greco in mano alla Bce "equivarrebbe al finanziamento monetario", ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, chiudendo la porta all'ipotesi.
 Il programma di acquisto dei titoli di Stato "ci permetterà di evitare sfide potenzialmente gravi per la stabilità dei prezzi" e "siamo strettamente nel nostro mandato", ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, difendendo il programma criticato dalla Bundesbank.
 I governi devono continuare i loro sforzi per consolidare i conti pubblici. Ma le riforme strutturali per rilanciare la crescita, a partire dalle liberalizzazioni, sono "altrettanto importanti", ha sottolineato il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.

"I tassi d'inflazione dell'Eurozona sono attesi sopra il 2% nel 2012 per poi scendere sotto nel corso dell'anno prossimo".

La Bce ha lasciato, come previsto, invariato al minimo storico dello 0,75% il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, dopo la riduzione di un quarto di punto effettuata a luglio. Il tasso sui depositi e il tasso marginale, rimangono rispettivamente a quota zero e 1,50%.

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