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Bersani presenta la ‘Carta di intenti’ per le alleanze e conferma che il Pd sta con Monti fino alla scadenza naturale della legislatura.

"Italia. Bene comune. Per la ricostruzione e il cambiamento". E' già nel titolo il senso della 'carta di intenti', le richieste, il riconoscimento delle coppie omossessuali Visione, Democrazia, Europa, lavoro, uguaglianza, sapere, sviluppo sostenibile, beni comuni, diritti, responsabilità sono i dieci titoli della 'carta'.

"L'Italia ha bisogno di un governo e di una maggioranza stabili e coesi. L'imperativo che democratici e progressisti hanno è di garantire 'affidabilità e responsabilità". Per questo, spiega il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, illustrando la carta d'intenti, chi "stringe un patto di governo" con il Pd deve "assumere di fronte al paese degli impegni espliciti e vincolanti".

E chi, dopo le elezioni, sarà chiamato a guidare il paese, farà un "governo snello, sottratto a logiche di spartizione e ispirato a criteri di competenza e credibilità".

Pier Luigi Bersani, presentando la Carta d'intenti 2013, annuncia che il Pd darà "sostanza normativa al principio, riconosciuto dalla Corte Costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico".

"A chi avrà l'onere e l'onore di guidare la maggioranza le forze della coalizione affideranno la responsabilità di una composizione del governo snella, sottratta a logiche di spartizione e ispirata a criteri di competenza, rinnovamento e credibilità interna e internazionale".

Per evitare errori passati, Bersani mette nero su bianco i poteri del futuro premier. Le forze della coalizione dovranno inoltre "sostenere per tutta la legislatura l'azione del premier scelto con le primarie". Tra gli impegni della carta di intenti, "la risoluzione di controversie relative a singoli atti o provvedimenti rilevanti a una votazione a maggioranza qualificata dei gruppi parlamentari convocati in seduta congiunta".

Sul fronte delle missioni internazionali si chiede anche di "assicurare il pieno sostegno fino alla loro eventuale rinegoziazione degli impegni internazionali già assunti dal nostro Paese e che dovranno esserlo in un prossimo futuro". Tra i punti vincolanti l'impegno a appoggiare l'esecutivo "in tutte le misure di ordine economico e istituzionale che nei prossimi anni si renderanno necessarie per difendere la moneta unica e procedere verso un governo politico-economico dell'eurozona".

Il Pd sarà leale con Monti, ma lo sosterrà con  le proprie idee, dicendo quello che non va, come per esempio sugli esodati: "Noi del Pd siamo pronti ad ogni evenienza naturalmente, ma vogliamo dare il nostro passo e terremo il nostro passo, mentre sosteniamo con le nostre idee questa fase di transizione, in quel che ci piace e in quel che non ci piace - e ci sono cose che non ci piacciono, a cominciare dalla vicenda degli esodati alla quale va dato rimedio assolutamente".

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