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Denunciati dai carabinieri di Olbia un pescatore per impiego irregolare di manodopera dipendente, tre titolari di pescherie per frode nell’esercizio del commercio e tutti per detenzione di prodotti pericolosi per la salute pubblica.

Ieri pomeriggio, in un’operazione congiunta alla quale hanno partecipato i carabinieri della Motovedetta “Principato”, della Sezione radiomobile del Reparto Territoriale, del N.A.S. (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) e del N.I.L. (Nucleo Ispettorato del Lavoro), quattro persone  sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tempio Pausania.

Il primo, un pescatore per impiego irregolare di manodopera dipendente, gli altri tre, titolari di pescherie, per frode nell’esercizio del commercio e poi tutti e quattro per detenzione di prodotti pericolosi per la salute pubblica.

Dopo alcuni giorni di servizi di osservazione e pedinamento, i militari hanno scoperto un traffico illegale che faceva giungere sulle nostre tavole prodotti ittici non controllati.

Un romeno di 46 anni, residente nel capoluogo gallurese, utilizzava 16 connazionali, privi di contratto di lavoro, per pescare mitili e pesce nelle acque non classificate in località “Mogadiscio”, antistanti il porto. Le cozze, in particolare, venivano pagate ai raccoglitori a 7 euro al Kg.
Successivamente il 46enne riforniva tre pescherie di Olbia. Le cozze venivano acquistate dai pescivendoli ad 8 euro al Kg e poste sul banco di vendita a 15 euro. Sul pesce veniva praticato un aumento variabile da 5 a 20 euro, in base alla qualità dello stesso. Quindi a conclusione dell’operazione, i militari hanno sequestrato 100 Kg di cozze ed arselle, in parte già poste sui banchi di vendita; 400 Kg di polpo rinvenuto in una pescheria in pessimo stato di conservazione; un’agenda utilizzata dal romeno per annotare i quantitativi di pesce pescato ed i pagamenti ai dipendenti in nero e 419 euro, provento del commercio illegale esercitato da quest’ultimo. Perciò tutto il pescato è stato sequestrato per essere sottoposto ad analisi dal parte dell’ASL.

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