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Sardegna – Patto stabilità: Cappellacci a Monti, proposta per immediato adeguamento

"Nel sollecitare nuovamente l’urgente trasmissione dei ‘Fabbisogni definitivi’ della Regione per gli anni  2010 e 2011, si chiede che a decorrere dall’esercizio 2012 , la misura delle compartecipazioni  regionali ai tributi erariali da devolvere mensilmente nelle casse regionali a titolo d’acconto (con esclusione quindi delle compartecipazioni riscosse direttamente), sia perlomeno pari all’importo di 5.350 milioni di euro, e che, ai fini del patto di stabilità, il limite massimo dei pagamenti venga innalzato a quello degli impegni”.

E’ uno dei passaggi delle lettera (“da intendersi come nuova proposta di accordo per il patto di stabilità per il 2012”)  inviata dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al presidente del Consiglio, al ministro dell’Economia e alla Ragioneria generale dello Stato, per sollecitare la revisione del patto di stabilità.

Una richiesta che è frutto del “massimo senso di responsabilità  e di attenzione al difficile quadro della finanza pubblica, e ispirato al ripristino del principio di equità, rispettosa delle nuove disposizioni statutarie risulta e in armonia con i pronunciamenti della Corte Costituzionale”.

Nella lettera vengono ricordate le due sentenza della Consulta, quella che ha accolto la tesi della Regione sull’accertabilità delle entrate previste dall’art. 8 dello Statuto e la seconda con cui ha stabilito che “il contenuto dell’accordo concernente il patto di stabilità deve essere conforme e conseguente con le norme statutarie della Regione e in particolare con il novellato art. 8 dello Statuto modificato”.

“La Sardegna non intende sottrarsi – sottolinea Cappellacci – agli obblighi di solidarietà e di risanamento dei conti pubblici, ma non si possono chiedere alla nostra Regione sacrifici di gran lunga superiori a quelli richiesti alle altre Regioni, negando in tale modo a questa amministrazione la possibilità di realizzare i propri urgenti interventi di contrasto della grave crisi e di rilancio delle opportunità di crescita e di sviluppo". Com

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