Press "Enter" to skip to content

Pesca al tonno: necessario un ripensamento del ministero sulle quote e le catture accidentali

“Ancora una volta il contenuto di un decreto sul tonno rosso ci lascia  di stucco e soprattutto, profondamente insoddisfatti”. Non usa giri di parole l’assessore dell’agricoltura Oscar Cherchi nel commentare il Decreto Direttoriale che ha introdotto il divieto di catture accidentali del tonno. ‘Un'altra sgradita imposizione che ci penalizza, - dice Cherchi - usando la scusa dell'atto dovuto. Trovo piuttosto che si tratti di un decreto  che per l'ennesima volta non ha voluto tenere in considerazione una "vera" logica di sostenibilità non solo ambientale, ma anche socio-economica che faccia partecipare tutti coloro che esercitano professionalmente l'attività di pesca marittima alle opportunità di reddito rappresentate dalla cattura di uno o più esemplari della specie Thunnus Thynnus.

La velocità con la quale si è esaurita la quota resa disponibile per le catture accidentali dal precedente decreto ministeriale, non a caso oggetto di impugnativa da parte della Regione Sardegna, ne dimostra la totale inadeguatezza. Constatata tale situazione di fatto, - prosegue l’assessore - sarebbe stato opportuno ritornare sulle decisioni assunte in passato con un atto di ravvedimento da parte del Ministro. Invece, non solo ha ignorato gli indirizzi del nostro Parlamento, ma anche quelli recentissimi del Parlamento europeo che l'altro giorno a stragrande maggioranza ha evidenziato la necessità di comprimere ulteriormente l'attività delle tonnare a circuizione, lasciando maggiore spazio agli altri sistemi’.

L’esponente della Giunta Cappellacci si chiede perché la quota di riserva, utilizzata  per compensare lo sforamento della catture accidentali debba essere destinata in via prioritaria a chi ha già avuto una quota individuale assegnata: ‘Non si capisce, poi, perché si considerino ancora intoccabili le quote destinate non solo alla circuizione ma anche alla pesca sportiva e ricreativa.

È inaccettabile che le disposizioni attuali diventino un ostacolo ad una legittima opportunità di ricavo per operatori che spesso fanno fatica a conseguire redditi superiori alla soglia di povertà, che potrebbero magari approfittare di una cattura che costituirebbe un aiuto importante per il loro bilancio, non certo per arricchirsi, ma  almeno per poter riuscire a pagare quote dei loro investimenti e sfamare in modo adeguato le proprie famiglie’. Oscar Cherchi decide dunque di agire in fretta per porre rimedio ad una situazione che sta mettendo in seria difficoltà un settore già provato dalla crisi: ‘Chiederò al Direttore Generale ed al Ministro di ritirare tale provvedimento che offende l'intelligenza e la dignità degli operatori.

Nel frattempo ho deciso di convocare d'urgenza il Comitato Tecnico Regionale per la pesca per valutare con i suoi componenti gli interventi urgenti più adeguati per  impedire che tali disposizioni trovino applicazione negli ambiti di competenza della nostra regione e per compensarne gli effetti sulle nostre marinerie’.

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »